VIDEO, correva l’anno 1954: il Genoa perde sul campo, ma vince a tavolino

Si giocò nel vecchio stadio del Vomero: al gol del 2-2 del Grifone, sconfitto 3-2 dagli azzurri, i tifosi partenopei sfondarono i cancelli di recinzione e alcuni invasero il terreno di gioco

Un'immagine di Napoli-Genoa del 10 gennaio 1954

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Ci si chiede: è mai accaduto vedere il Genoa soccombere dopo 90 minuti e ritrovarsi vincitore dietro sentenza della disciplinare? A livello di serie A, l’ultima volta è accaduto ben 64 anni fa esattamente il 10 gennaio 1954. Quel giorno nel vecchio impianto del Vomero, il Genoa è ospite dei partenopei; il termine gemellaggio fra tifoserie era ancora qualcosa di ignoto. Agli ordini del signor Righi di Milano (che diventerà suo malgrado protagonista della gara) si propone un Napoli pimpante con i vari Jeppson e Amadei, squadra forgiata dall’armatore monarchico Achille Lauro all’insegna del connubio calcio – politica. Per contro un Genoa, matricola, in zona pericolo dopo 15 giornate con l’ovvio obbiettivo: primo non prenderle. L’esito alla vigilia sembra scontato, ma il campo parlerà diversamente.

La prima frazione di gara si chiude sul nulla di fatto. Nella ripresa i fuochi d’artificio. Il vantaggio iniziale degli azzurri con Amadei, viene subito bilanciato da Frizzi che ottimizza un preciso assist di Carapellese. Pochi minuti dopo un gol di prepotenza da parte di Jeppson sembra orientare la gara sui pronostici di base, ma il Grifone ci prova ancora. Sa che gli avversari sono provati avendo disputato tre giorni prima un recupero vincente contro il Legnano; si può quindi tentare.

A cinque minuti dal termine il mediano rossoblù Adriano Corrente batte il portiere napoletano Bugatti segnando il sospirato pari. Sarebbe la sua unica rete in tutta la militanza genoana, ma non sarà cosi. E qui si apre un nuovo capitolo. Gli avversari protestano per un presunto fuori gioco del laterale rossoblù; lo fanno tanto vivacemente che il pubblico si sente…..autorizzato a sfondare i cancelli dello stadio con conseguente invasione da parte di pochi. La calma viene riportata dopo 10 minuti allorché riprende la partita ormai compromessa nella sua regolarità. Non è finita. All’87 l’arbitro sorvola su una caduta in area genoana. Ciò non fa che acuire i disordini attraverso una seconda mini invasione. Ripreso il gioco, il direttore di gara si vede costretto a “regalare” ai padroni di casa un penalty per un discutibile atterramento in area del terzino Viniey. Amadei realizza il gol del 3-2 finale che riporta la calma sugli spalti. Il resto della partita si gioca ora nel camerino dell’arbitro Righi. Questi nel suo rapporto dichiara espressamente di aver considerata chiusa la gara all’85’ sul punteggio di 2-2. I restanti 5 minuti si sarebbero giocati pro forma onde evitare guai maggiori.

Tanto bastava affinché gli organi di giustizia operassero di conseguenza. Il dibattito si svolge con 10 rappresentanti e con decisione a maggioranza assoluta a scrutinio segreto. Il verdetto è parecchio contrastato ma sentenzia il successo del Genoa per 2-0 con sei voti a favore e quattro contro. Un toccasana per il Genoa peraltro penalizzato in modo evidente sul campo. Si pensi che quell’anno il grifone si salverà con sole ….due lunghezze di vantaggio sulla zona calda. Per un lungo periodo il Genoa diventerà la squadra più odiata in terra partenopea. Poi, nel maggio 1982 il famoso gemellaggio.

TABELLINO

Napoli, 10 gennaio 1954

Napoli – Genoa 3-2 poi 0-2 a tavolino

Amadei, Frizzi, Jeppson, Corrente, Amadei (rigore)

Napoli: Bugatti, Comaschi, Viniey, Ceccarelli, Gramaglia, Granata, Martire, Formentin, Jeppson, Amadei, Pesaola. All. Monzeglio

Genoa: Franzosi, Cardoni, Becattini, Corrente, Cattani, Dalmonte, Frizzi, Pravisano, Larsen, Bennike, Carapellese all. Sarosi

Arbitro: Righi di Milano

Marco Colla

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