ESCLUSIVA PG, l’avvocato Claudio Strinati: «Giustizia sportiva con due pesi e due misure nei casi di Udine e Salerno»

«Doveva essere punita anche l'intenzione criminale di voler colpire il giocatore del Genoa»

Orsato raccoglie la pietra all'Arechi (immagine Dazn dalla pagina instagram del professore Matteo Bassetti)

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«Noto nelle decisioni del giudice sportivo che sono stati applicati due pesi e due misure rispetto a quanto accaduto a Salerno e a Udine». Claudio Strinati, avvocato civilista ed ex agente di calciatori, esprime ai microfoni di Pianetagenoa1893.net tutta la delusione e la sua amarezza per le sanzioni applicate nel confronti della Salernitana, dove Retegui è stato colpito da uno snack e sfiorato da grossa pietra di cemento di circa 10 cm, che è stata multata per 40 mila euro e in quelli dell’Udinese che ha avuto l’obbligo di disputare una giornata con lo stadio a porte chiuse.

Qual è la sua opinione riguardo a questi due episodi incresciosi?

«Mi sembra assurdo che sia stata comminata soltanto una sanzione pecuniaria alla Salernitana. Il lancio di una pietra di cemento verso Retegui è un atto criminale dei tifosi locali e solo per un caso non è stato colpito: doveva essere duramente punita anche l’intenzione di voler colpire il giocatore del Genoa. Al contrario, la vicenda dei cori razzisti a Maignan del Milan, seppur esecrabile, ha avuto molto più clamore mediatico ed è stata sanzionata con maggior rigore».

Genoa Strinati Thiago Motta
Claudio Strinati

Nel comunicato di Lega A si legge, riguardo al lancio di oggetti tra cui la pietra, «senza colpire nessuno», e al successivo lancio «all’indirizzo dei calciatori della squadra avversaria uno snack che colpiva al collo un calciatore, senza conseguenze lesive». Come lo interpreta?

«Nel caso in cui non ci sono conseguenze lesive, la giustizia sportiva non interviene con maggior rigore. Ripeto, il giudice sportivo doveva dare una sanzione maggiormente afflittiva nel confronti della Salernitana, come ad esempio una squalifica del campo di gioco, per dare un chiaro segnale: negli stadi non c’è posto per chi vuol commettere atti gravissimi come il lancio di una pietra in cemento. Se fosse terminata in testa a Retegui avrebbe avuto delle conseguenze terribili. Il giudice sportivo avrebbe dovuto punire con maggior rigore anche il lancio dello snack sul centravanti rossoblù che lo ha anche centrato: se passa la linea che si possono lanciare oggetti contro i calciatori, ma non si prendono provvedimenti severi perché non ci sono state conseguenze, si mette a repentaglio l’incolumità dei giocatori».

Retegui colpito a Salerno (immagini da Ignoranza Genoana)

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