UN TACCO DI CLASSE: senza Veloso e Rincon si fa purtroppo poca strada

I due giocatori sono indispensabili per il centrocampo del Genoa


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L’istituto di beneficenza Genoa Cricket and Football Club 1893 ha voluto fare un bel regalo di Natale (bisogna essere più buoni sotto l’albero) al povero Palermo, ultimo in classifica in cerca di elemosine varie per salvarsi dalla retrocessione.

Nemmeno a farlo apposta, ecco il “buon samaritano” di nome Grifo che, volendo acquisire benemerenze papali per la beatitudine, ha detto: “Amici palermitani eccovi il mio regalo natalizio. Aiutare i poveri è quello che serve per andare in Paradiso”.

Questa follia genoana è possibile commentarla soltanto con qualche battuta comica. Ciò che è successo ieri sera al Ferraris ha infatti del paranormale che solo il Vecchio Balordo sa offrire con una simpatia e una generosità eccezionali.

Davvero incredibile quello che è successo: da un tranquillo 3-1 (fin troppo) a un 3-4 che è stupefacente. Cos’è mai successo? Se vogliamo guardare solo un lato della medaglia, si può dire che si è trattato di un incidente di percorso, allucinante, straordinario, unico, inconcepibile, ma soltanto un incidente. Punto e basta.

Ma onestamente, se si vuole andare un po’ più a fondo per vedere quanto il caso ha messo il suo zampino e quanto invece siano stati i rossoblù (Juric in testa) a metterci il loro zampino, allora bisogna chiedere a Juric di diventare un po’ più attento, quando la partita prende una certa piega. Sul 3-1 un allenatore che ha la testa libera dice ai suoi uomini: “Ragazzi, smettiamola di andare a cercare il quarto gol, ne bastano tre. Perché poi succede di essere presi in contropiede e finire male”.  Juric è stato zitto, anzi ha favorito il continuo arrembaggio offensivo, come si fa nelle gare parrocchiali, nelle quali più gol si segnano, più ci si diverte. Il tecnico purtroppo in questo caso ha sbagliato clamorosamente: dimostrando (almeno in questa occasione) di non aver capito psicologicamente il “momento”.

E poi: come si fa a gettare nella mischia Ntcham, ormai valutato ampiamente e che non offre garanzie di continuità, e ad esempio, visto che Veloso (lo si sta per fortuna rivalutando, come noi facciamo da tempo) non c’era, inserire magari Ocampos, arretrando sul centrocampo Rigoni? Ed ecco ora l’ennesima considerazione tattica: Veloso, checché se ne dica, è uomo importantissimo nella zona mediana specie quando c’è bisogno di contenere gli avversari, di coprire spazi adeguati, di contrastare l’avversario sulla trequarti. Le tanto sventolate “verticalizzazioni” che il giocatore portoghese non farebbe, servono a poco ad esempio proprio in una partita come quella di ieri sera, quando invece c’era bisogno di tamponare il centrocampo.

Veloso dunque: attenzione a non gettargli troppo la croce addosso, si è visto quanto sia importante la sua presenza. E quanto essenziale al gioco complessivo della squadra siano insostituibili sia lui, sia Rincon. Mancando entrambi sarà un gran problema tattico.

Infine, amici difensori, ma è possibile che si debbano prendere gol su palle inattive? Ma siete o no capaci di marcare l’avversario? E caro Perin, smettila di essere nervoso e poi, per favore, perché non impari a uscire come facevano i grandi portieri del passato della scuola italiana? Non puoi prendere di testa gol a un metro da te: esci, ti prego, esci, esci…

Vittorio Sirianni

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