Pare che uno sciamano argentino abbia predetto al Boca Juniors la vittoria del Superclasico di campionato all’esclusiva condizione che i giocatori indossassero la terza maglia, quella completamente gialla. Poco rileva se sia realtà o un’ingegnosa trovata pubblicitaria: gli Xeneizes hanno vinto 1-0 con il gol del colombiano Sebastian Villa e le parate di Augustìn Rossi; al River Plate di Gallardo restano soltanto le lodi per la fattura del gioco espresso e l’incrocio dei pali colpito da Enzo Fernandez.
“Un golpe Monumental“, un colpo monumentale, titola Olé giocando sul nome dello stadio di Nuñez – in ristrutturazione ma tornato con la capienza massima – che prima del fischio d’inizio ha vissuto attimi di alta tensione: centinaia di tifosi del River hanno provato a entrare senza biglietto, diciassette gli arrestati ai cancelli per scontri con le forze dell’ordine.
Dopo il triplice fischio i giocatori del Boca Juniors hanno abbandonato il terreno di gioco scortati dagli scudi della Polizia che li hanno protetti dal lancio di oggetti. La festa è, poi, iniziata negli spogliatoi dove il coro dominante era “Un minuto de silencio / para Riber que està muerto“. La b di River è voluta poiché ricorda ai Millonarios la dolorosa retrocessione del 2011. Prima perla di Sebastian Battaglia, tecnico del Boca Juniors quattro volte vincitore della Copa Libertadores.