Buffa: «Il primo derby genovese? Boca-Genoa a Buenos Aires»

Il narratore: «I tifosi argentini venuti da Genova faticavano a tifare contro il Grifone»

Buffa
Federico Buffa sul palco di Orientamenti 2023 (foto di Regione Liguria)

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Scignorîa! non è soltanto il saluto rispettoso tra locali, ma è anche il nome della trasmissione di Telenord che va in onda in lingua genovese. Ospite speciale, il narratore Federico Buffa che non nasconde l’affetto che nutre per Genova, avendo suo nonno origini in Valpolcevera: «Ne sono innamorato, già per merito di mio padre che era cresciuto qui. Mi portò per la prima volta a 6/7 anni, mi ricordo di Marassi ovviamente; oggi la città è cambiata molto di più di quanto pensino i genovesi, ha più luce, ma ha mantenuto la sua identità. Mio padre mi cantava “Ma se ghe penso”, l’inno nazionale della città; usava spesso parole in genovese, come ad esempio stemegno (tirchio), anche quando si ritrovava con gli altri suoi fratelli che nacquero a Milano». Parlando di calcio intrecciato con il tessuto storico-sociale di Genova, Buffa racconta: «Il primo derby si giocò a Buenos Aires tra il Genoa, campione d’Italia del 1923 che volò in Argentina, essendo richiestissimo, e il Boca. Una sfida nel vecchio stadio di Retiro, dove nacque il doppio passo da Calumino («dagghe Calumin!»): la prima lingua era il genovese e i tanti tifosi argentini venuti dalla Superba faticavano a tifare contro il Grifone».

Buffa, che da molti anni si è calato nei panni dell’attore di teatro, sarà sul palco del Politeama Genovese il prossimo 2 febbraio 2024 con “La milonga del futbol”, titolo piuttosto eloquente: «Nell’attuale spettacolo che porto in scena si parla molto di emigrazione, con il porto della Lanterna che ha visto la partenza di molti liguri alla volta del Sudamerica». Infine, un’analisi diretta e lucida circa lo stato linguistico del nostro paese: «L’inglese minaccia ormai da tempo quanto resta della nostra lingua con l’utilizzo di participi passati fuori da ogni logica. Certi ragazzi, probabilmente, hanno un lessico non superiore alle 2500 parole. Il destino è quello di parlare una lingua sincopata. I dialetti? Intanto, il genovese – una lingua – è qualcosa di meraviglioso, ha a che fare con altre dolcezze del mediterreno. Paradossalmente, in un campo globalizzato penso che simili forme di linguaggio non tramonteranno mai del tutto». Scignorîa!, Avvocato Buffa.

Clicca qui per vedere l’esibizione di Federico Buffa a Orientamenti-Live In Genova: il suo racconto

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