Ordine pubblico stadi: Federsupporter chiede al ministro Salvini di partecipare alla riunione al Viminale

In una lettera spedita oggi, l'associazione di tutela dei diritti dei tifosi, ha chiesto al ministro dell'Interno di essere ammessa all'incontro di lunedì prossimo


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Federsupporter ha formalmente chiesto oggi, con lettera al Ministro dell’Interno e, per conoscenza, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, di essere convocata per partecipare alla riunione indetta dal suddetto Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per lunedì prossimo presso il Viminale.

La riunione ha lo scopo, come annunciato, di coinvolgere tutti gli attori del nostro calcio in ordine alla migliore soluzione delle problematiche relative alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica a causa o in occasione di manifestazioni sportive, anche alla luce dei recenti, gravi fatti verificatisi per la partita Inter-Napoli del 29 dicembre scorso.

Nella lettera (testo in calce) sono ampiamente motivate le ragioni per cui Federsupporter è legittimata, come e ben più di altri attori del nostro calcio, a partecipare alla riunione di cui trattasi, essendo portatrice, da tempo, di una serie di proposte, concrete e costruttive, per affrontare e risolvere i problemi oggetto della riunione stessa.

Ciò, al di là di solite, sterili , demagogiche declamazioni e proclami che nulla o ben poco hanno contribuito e contribuiscono all’effettiva soluzione dei problemi.

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Roma 2 gennaio 2019

Alla c.a. del Sig. Ministro dell’Interno

e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri

Sen. Matteo Salvini

caposegreteria.ministro@interno.it

e p.c. Alla c.a. del Sig. Sottosegretario alla Presidenza

del Consiglio dei Ministri, con delega allo sport,

On.le Giancarlo Giorgetti

ssgiorgetti@governo.it

andrea.paganella@interno.it

Oggetto: Richiesta di partecipazione alla riunione presso il Viminale del 7 gennaio 2019

Federsupporter è un’Associazione costituita in Roma, il 25 gennaio 2010, per atto pubblico, avente come fine statutario quello della rappresentanza e tutela dei diritti e degli interessi diffusi e collettivi dei sostenitori sportivi, quali consumatori di spettacoli sportivi e piccoli azionisti di società sportive.

Essa è un tipico Ente esponenziale di diritti ed interessi superindividuali di una specifica ed omogenea categoria, quale quella dei consumatori e dei piccoli azionisti sopramenzionati.

Essa è riconosciuta e legittimata come tale dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (ONMS) del quale è stabile interlocutrice e con il quale ha fattivamente collaborato.

Si cita, in particolare, l’elaborazione delle “ Nuove Misure per la sicurezza e la partecipazione alle manifestazioni sportive” dell’aprile 2014 della Task Force per la sicurezza delle manifestazioni sportive , istituita presso il Ministero dell’Interno.

Elaborazione alla quale, come riconosciuto espressamente nella prima pagina del suddetto Documento, ha contribuito l’Avv. Massimo Rossetti, Consigliere Responsabile dell’Area Giuridico-Legale di Federsupporter.

Si sottolinea, al riguardo, il costante, costruttivo rapporto di consultazione e collaborazione intrattenuto con l’allora Vice Presidente Operativo dell’ONMS, Dr.Roberto Massucci, attualmente Questore , Direttore Didattica Scuola Superiore di Polizia.

Dr. Massucci, al quale, ove ritenuto opportuno, potranno essere richieste referenze circa la nostra attività.

Federsupporter, inoltre, è stabile interlocutrice delle Istituzioni sportive, quale il CONI, nonché, più specificamente, delle Istituzioni calcistiche, quali la FIGC.

In ordine ai rapporti con le Istituzioni statali, l’Associazione ha intrattenuto un proficuo dialogo con l’allora Prefetto di Roma, Dr.Franco Gabrielli, oggi Capo della Polizia, con riferimento all’applicazione di barriere divisorie nelle Curve dello Stadio Olimpico di Roma.

Federsupporter ha visto legittimato il proprio ruolo di rappresentanza anche in sede giudiziaria.

A questo proposito, si ricordano gli interventi dinanzi al Tribunale di Cremona nella vicenda meglio nota come “Scommessopoli”, nonché presso il TAR del Lazio ed il Consiglio di Stato.

Interventi, questi ultimi, che hanno sancito la fondatezza della richiesta di Federsupporter di scindere la tessera del tifoso dall’obbligo di acquistare una carta di credito revolving: obbligo illegittimamente imposto dalle società di calcio.

L’Associazione è, altresì, membro di F.S.E.( Football Supporter Europe), Organizzazione che rappresenta i tifosi di tutta Europa e che, a questo titolo, è soggetto stabilmente interlocutore sia della Commissione e del Parlamento europei sia dell’UEFA.

Si fa presente che nei confronti di Federsupporter non sussiste alcuno dei requisiti ostativi di cui all’art. 8 della Legge 4 aprile 2007, n. 41, e si fa presente che, allo stato, risulta tuttora inattuato un disposto della Legge 17 ottobre 2005, n. 210, istitutiva dello ONMS,.

Disposto secondo cui lo stesso ONMS può essere integrato da soggetti pubblici o privati, diversi da quelli nominativamente previsti, interessati a vario titolo alla prevenzione della violenza nelle manifestazioni sportive.

Il richiamato disposto contempla, in specie, tra i predetti soggetti, il rappresentante dell’organo di coordinamento nazionale delle tifoserie organizzate dei club professionistici, stabilendo, in mancanza di tale organo, che la designazione del suddetto rappresentante venga effettuata dalla FIGC.

Tutto ciò premesso e considerato, sussistono, dunque, tutte le ragioni e tutte le condizioni affinchè Federsupporter, in persona del suo Presidente pro-termpore, venga da Lei convocata per partecipare alla riunione indetta il 7 gennaio prossimo, presso il Viminale, allo scopo di coinvolgere tutti gli attori, ivi comprese le rappresentanze dei tifosi, per prevenire e reprimere manifestazioni di violenza a causa o in occasione di eventi sportivi.

In quella sede Federsupporter è pronta a sottoporre alla Sua attenzione ed a quella degli altri partecipanti alla riunione una serie di proposte, in spirito di leale e costruttiva collaborazione.

Proposte che possono contribuire alla prevenzione e repressione suddette, conciliando sacrosanti diritti, interessi ed esigenze dei tifosi con gli altrettanto sacrosanti diritti, interessi ed esigenze sia delle Istituzioni statali sia delle Istituzioni e delle società sportive.

Quanto specificamente ai rapporti con i tifosi, si rimarca come, nelle citate misure dell’aprile 2014 della Task Force, era stato stabilito che lo SLO (Supporter Liaison Officer), figura prevista sin dal 2011 dal Manuale delle Licenze UEFA, quale rappresentante delle società calcistiche preposto ai rapporti con i tifosi, dovesse “ intrattenere rapporti costanti e costruttivi con i tifosi e le rappresentanze di esse”.

Obbligo, finora, largamente disapplicato o solo formalisticamente applicato da gran parte delle società di calcio, come dimostrato da una indagine svolta, a livello nazionale, da Federsupporter e che saremo lieti di poterLe consegnare in occasione della riunione del 7 gennaio prossimo.

Sempre quanto ai rapporti di cui sopra, è opportuno ricordare che, nel citato Manuale UEFA, si prevede espressamente che occorre “fare in modo di ridurre le reciproche percezioni negative tra i gruppi così detti “ultras” e le Forze dell’Ordine, stabilendo un dialogo tra detti sostenitori, gli addetti alla safety and security, gli steward e le Forze dell’Ordine; ciò nel rispetto delle loro (ndr degli ultras) legittime aspettative di portare in curva calore e passione”.

E, in questo senso, valgano le parole, sotto riportate), di Gian Guido Nobili, Responsabile Area Ricerca e Progettazione del Servizio Politiche per la Sicurezza e Polizia Locale – Regione Emilia-Romagna, nel suo Saggio “ Ultras e Hooligan : analisi della violenza da stadio tra Italia ed Inghilterra”, di cui al libro “ La sicurezza negli stadi: profili giuridici e risvolti sociali”,( pag. 236) di Roberto Massucci e Nicola Gallo, Franco Angeli Editore,2011.

Andrebbe piuttosto riconosciuto, come sottolineato da più studiosi italiani ( Salvini e Roversi tra gli altri), che i gruppi ultras sono una delle poche agenzie di socializzazione ancora in grado di rispondere al bisogno di identità dei giovani, e questo da oltre quarant’anni. Alzando allora lo sguardo oltre i Paesi qui presi in considerazione, Italia ed Inghilterra, è possibile osservare molteplici esperienze che mirano a valorizzare la cultura del tifo popolare stimolando azioni di integrazione, aiuto, supporto e inclusione. Si fa in particolare riferimento all’esperienza dei fanprojekt tedeschi, avviati a Brema fin dal 1981 o ai fancoaching belgi e olandesi. Si tratta di interventi fondati sulla mediazione sociale che mirano a sostenere le relazioni di gruppo dei tifosi ed a scoraggiare la violenza così come la xenofobia ed il razzismo…Come già per il modello inglese, non si tratta di mutuare tout court le esperienze di altri Paesi, piuttosto di combinare la pur necessaria risorsa repressiva con un approccio sociopedagogico sperimentato in diversi Paesi del Nord Europa con esiti spesso significativi…Tuttavia se, come pare chiaro, la violenza negli stadi non è solo un problema di devianza da delegare alle agenzie di controllo, ma anche una questione sociale, un simile approccio permetterebbe di ampliare in senso proattivo la responsabilità della presa in carico ad altri attori, in particolare le autorità locali e gli stessi club sportivi”.

Nel ringraziarLa per l’attenzione e con l’auspicio che la nostra richiesta di partecipazione alla riunione del 7 gennaio prossimo venga accolta, in attesa di tempestivo, positivo riscontro, Le porgiamo i più cordiali saluti.

Il Presidente

Dr. Alfredo Parisi

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