Ballardini: «Soddisfatti per la prestazione e per il risultato ottenuto»

Il mister genoano ai microfoni di Sky Sport: «Siamo ancora poco squadra, ci aiutiamo poco e quindi le maglie spesso sono un po’ troppo larghe»

Ballardini Genoa
Ballardini (Foto Genoa Channel)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il mister del Genoa, Davide Ballardini, si presenta alle interviste di rito del post partita rispondendo alle domande degli esperti di Sky Calcio. È apparentemente sereno e gli vien fatto notare. La prima vera domanda è su Mattia Destro, che con “lo zio” ha segnato 12 gol in 23 presenze. Gli viene chiesto se è un caso. «Non è un caso –evidenzia Ballardini – anche perché lui è bravo. È un giocatore di talento e se ha queste motivazioni, questa  voglia di fare quello che poi sa fare viene fuori il talento, la sua confidenza con il gol perché lui non ha bisogno di guardare la porta. Sa dov’è e quindi, come ho detto, è un attaccante che se ha le motivazioni, si allena, è questo».

Le espressioni di chi era in panchina dopo il secondo gol subito facevano supporre che avreste firmato per il pari, gli viene evidenziato. Quanta rabbia e quanto rammarico rimane, dopo il 3-2, per non aver saputo mantenere il vantaggio: «Bisogna sempre essere onesti. Il Verona è più forte del Genoa; il Verona anche questa sera ha dimostrato di essere una squadra forte. Noi ancora facciamo fatica, facciamo fatica ad essere squadra, facciamo fatica nel gioco. Però abbiamo una umiltà, una serietà, una voglia di fare una corsa in più… tutto questo ci permette, ora, di giocarsela anche contro una squadra forte, con grande fisicità, grande forza, grande qualità. È una squadra che negli ultimi anni ha sempre fatto benissimo. Il Genoa deve fare ancora tanta strada, il Verona è più avanti di noi e quindi il punto, considerando la partita, è un punto guadagnato».

È la prima partita della nuova proprietà americana. Con Enrico Preziosi, gli allenatori si sono particolarmente succeduti sulla panchina del Genoa. Davide Ballardini è la persona meglio deputata per dire cosa lascia Preziosi e cosa ereditano gli americani: «Profonda gratitudine perché il presidente mi ha chiamato tante volte e dall’altra parte c’è che mi ha sempre messo in difficoltà, mi ha aiutato rarissimamente perché un po’ per tanti motivi non mi ha mai aiutato tanto. Sono grato, profondamente grato al presidente e comunque riconosco il fatto che mi ha messo spesso in difficoltà».

Rilassato perché ora vive la panchina del Genoa in maniera più distesa? «No, no, no, no! C’è un uragano dentro. Non è così, non si sta mai tranquilli, non lo sono. È finita la partita, questa partita che siamo riusciti a raddrizzare, ripeto, contro una squadra che è molto più avanti di noi in tutti i sensi. Siamo comunque soddisfatti per la prestazione e per il risultato che abbiamo ottenuto. Siamo contenti per quello che siamo riusciti a fare contro una squadra forte».

Le sbavature difensive, un paio. «Solo un paio? – interrompe Davide Ballardini, che prosegue – Facciamo ancora fatica ad essere squadra. Il mio primo Genoa, era veramente molto solido e faceva tanti gol. Questo Genoa… intanto ci presentiamo sempre con quattro o cinque ragazzi che sono del 1999, 2000, 2001. Sono ragazzi che il campionato di Serie A lo stanno giocando per la prima volta. Siamo ancora poco squadra, ci aiutiamo poco e quindi le maglie spesso sono un po’ troppo larghe. A me non piace avere una squadra dove le maglie sono troppo larghe».

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.