Gudmundsson: «So giocare in molte posizioni. Ambisco al top»

Il talento: «Nessun attaccante non dovrebbe avere paura di sbagliare»

Gudmundsson Genoa
Il tocco elegante di Gudmundsson (foto di Genoa CFC Tanopress)

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«Genova è un posto fantastico, vivo bene qui. Faccio il bagno anche in inverno: come in Islanda, anche a Genova vediamo il mare ogni giorno». Si è ambientato alla grande, Albert Gudmundsson. Geniale interprete del pallone rossoblù che si descrive così: «Sono un n. 10, un’ala d’attacco, un falso nove. La mia qualità è quella di saper giocare in molte posizioni, anche a centrocampo, penso sia un plus per me per l’allenatore». A chi lo accosta a Mkhitaryan, sponda Inter che lo cerca insistentemente, Gudmundsson spiega: «In stagione ho giocato anche da mezz’ala, in un 3-5-2, contro Juventus, Fiorentina e altre squadre. Penso di aver fatto bene».

Intervistato da “Cronache di Spogliatoio”, il fantasista del Genoa chiarisce nuovamente la sua forte ambizione di carriera: «Chiunque è nel calcio vuole giocare ai più alti livelli». Lui è primo in Serie A, alla pari di Soulé del Frosinone, per passaggi chiave tentati e riusciti: «Il rischio? Nessun attaccante dovrebbe avere paura di sbagliare, in un grande club ciascuno ha molte più opportunità offensive».

Infine, un passaggio sulla famiglia e la vita in Islanda: «Mio papà è un ex calciatore ed allenatore che ha influito molto sul mio percorso di calcio, mia mamma è insegnante: anche lei conosce molto di calcio – ammette Gudmundsson – Amo il basket, in Islanda giochiamo spesso un torneo di strada due contro due: l’anno scorso l’ho vinto da mvp, ero fiero di me».

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