La trafila nelle giovanili del Genoa, poi l’esordio in prima squadra condito da tre stagioni in B con la promozione in A nel 1981. Sebastiano “Sebino” Nela, ligure doc nato a Rapallo nel 1961, ha iniziato a sua carriera professionistica dal Genoa per poi passare alla Roma dove giocò come difensore per undici anni vincendo anche uno scudetto nel 1983. Un doppio ex di grande livello che Pianetagenoa1893.net ha voluto intervistare per presentare la sfida che si giocherà domenica sera all’Olimpico.
Sebino che partita ti aspetti domenica sera? All’andata lezione di calcio del Genoa alla Roma. Quale sarà la chiave della gara?
Mi aspetto una gara dove tutte e due le squadre vogliano vincere. La Roma deve chiudere bene e sperare delle combinazioni delle avversarie, l’Atalanta deve vincere l’Europa League per permettere alla Roma di qualificarsi alla prossima Champions League come sesta squadra. Il Genoa è tranquillo e ha la voglia di finire al meglio il suo campionato. Speriamo sia una bella gara.
Il Genoa, nonostante la salvezza raggiunta in anticipo, come giusto che sia, mantiene alta la concentrazione per puntare al decimo posto e superare i 48 punti del primo anno del Genoa in A con Gasperini
Giusto sia così, è bello nel calcio superare certi limiti e battere record. Grande lavoro di Gilardino e per i giocatori in questa stagione. Fare bene è importante anche per il mercato. Chiudere bene ti dà molte soddisfazioni.
Vedendo la Roma targata De Rossi si è capito che il problema era Mourinho e le tensioni nello spogliatoio? Una tua opinione?
Bisogna capire molte cose di questa stagione e la gestione di José. Occorre adesso prendere in considerazione quanto fatto da De Rossi. È una persona molto intelligente, lui qui ha giocato una vita, è andato in giro per l’Italia e non solo e ha visto molti modi di giocatore e molti colleghi. Ha preso appunti e spunti per poi lavorare sulla sulle gare e farsi trovare pronto. A differenza di Mourinho la formazione è più coraggiosa anche se sulla carta gioca contro squadre più forti, ha cambiato modo di giocare, sulla verticale e coraggio. Non conosco se Mourinho ha fatto errori e i rapporti che aveva con i giocatori. Abbiamo ritrovato giocatori che si sono a loro volta ritrovati. De Rossi la prossima stagione avrà la possibilità di lavorare dall’inizio e con un ds che sarà nominato a breve. Avrà possibilità di fare mercato e lo potremo giudicare a stagione iniziata.
Il rinnovo di Gilardino: dove può migliorare il Genoa per alzare il tasso tecnico nella prossima stagione?
Anche in questi giorni ho parlato a lavoro di calcio rispettando le idee di tutti gli allenatori. Un mister incide molto in percentuale. La fortuna dei mister la fanno i giocatori. Più hai materiale buono, più lavori meglio e bene. Molto dipende dal materiale umano e tecnico. Squadre come il Genoa vedi poi come incidono i mister, come è capitato a Motta e Palladino. Poi devi avere fiducia nella società e del direttore sportivo. Per fare di più si dovranno riunire ds e società per aiutare i mister a fare meglio di questa stagione.
«la difesa forte?
Merito anche di Gilardino» (CIT. Sebino Nela)
Alta tensione nelle ultime settimane tra le tifoserie di Genoa e Sampdoria che si sono sempre contraddistinte per correttezza e normali “sfottò”: Nela, che messaggio vuoi lanciare?
Non ho approfondito, ma mi sto stancando di quanto accade tra tifosi in tutte le società con tifoserie diverse. Capita spesso che i tifosi si affrontano nelle autostrade e stazioni. Siamo alle solite ma non succede solo in Italia. Appelli non mi piace darne a nessuno, si deve sempre sperare che tutto questo non possa accadere. Capisco lo sfottò che è più forte ma sono anche le generazioni. Ma non voglio mettere bocca e non so se si arriverà mai a stare tutti tranquilli. Ad ogni partita vediamo molti bambini con papà che sono allo stadio. E poi restiamo scioccati da scene come queste ed è difficile fermare questa deriva cattiva e rivalità tra gruppi.
Da grande difensore che sei stato un tuo giudizio sul trio difensivo del Genoa e chi potrà crescere ulteriormente
È anche un merito del mister. Si è perso Dragusin punto di riferimento, e si è dato fiducia al gruppo rimasto. Il successo di una difesa la dà molto anche la capacità di tutta la squadra di difendere con ordine ed organizzazione. Poi più hai giocatori bravi, meglio è. Non darei solo il merito ai difensori, ma a tutti i reparti. E a tutta la squadra con un centrocampo che fa filtro.