GRIFO D’ATTACCO – Tra equilibrio e ricerca del gioco

In questo momento la fase difensiva del Genoa è preponderante rispetto alla fase offensiva

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il Genoa non trova continuità di risultati e al Via del Mare di Lecce cade nella terza sconfitta stagionale su cinque gare. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 314ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Lo aveva detto (qui): «Il Genoa farà una partita migliore contro il Napoli piuttosto che in trasferta a Lecce». «Sì, è vero. I rossoblù hanno sofferto particolarmente il gioco sulle fasce della squadra salentina. Gilardino ha confermato il Grifo che una settimana fa gli ha suggerito parecchie garanzie ma, rispetto alla gara con il Napoli, la sua squadra non è riuscita ad arrivare prima sul pallone, troppi errori tecnici e confusione. Difficile parlarne sotto il profilo del gioco perché l’ingenua espulsione di Martin, capitata nel primo tempo, ha inciso sull’inerzia e sull’andamento dei restanti minuti: Rapuano ha dimostrato grossi limiti e non ha suscitato l’impressione di avere la partita in pugno».

Secondo lei manca coraggio ogniqualvolta il Genoa deve fare partita? «Non credo che a questa squadra manchi tale elemento, altrimenti non si spiegherebbero le prestazioni con Lazio e Napoli. Fin dalla vigilia dicevo che Vasquez avrebbe dato più certezze di Martin nell’uno-contro-uno con Almqvist: tuttavia, nel calcio può capitare di avere i due terzini ammoniti già dopo una decina di minuti, un allenatore non lo può prevedere ma deve trovare la soluzione e convivere con simile necessità. Come spesso dico e ribadisco: serve equilibrio di giudizio, una settimana fa il Genoa non era da Uefa e adesso non è neppure da retrocessione».

Come valuta la gara del reparto d’attacco? «La protratta inferiorità numerica ha avuto un peso non trascurabile. Gudmundsson si è sacrificato tanto ma resta un buon fantasista che deve essere innescato a ridosso dell’area di rigore perché dalle sue giocate di qualità può nascere sempre qualcosa di pericoloso; Retegui, invece, ha lavorato più per la squadra che per la fase realizzativa. Nei prossimi giorni mi aspetto di vedere giocare Malinovskyi con un minutaggio crescente: il suo innesto può dare al Genoa più soluzioni offensive. Complessivamente parlando, trovo legittimo chiedere maggiore gioco e non soltanto una fase difensiva preponderante rispetto alla fase d’attacco».

Genoa-Roma: i giallorossi, con Dybala-Lukaku, hanno una delle migliori coppie d’attacco del campionato? «Sì, anche se Inter e Juve partono con un leggero vantaggio in termini di qualità assoluta nel reparto offensivo. Dybala dribbla l’uomo ed è rapido palla al piede, Lukaku ha fisicità come i centravanti di una volta e sa trovare la porta con prolificità: Mourinho ha una coppia eccezionale perché i due si integrano a meraviglia. Il Genoa, però, ha l’arma Retegui – che il presidente Zangrillo non scambierebbe con Osimhen – e la spinta del proprio pubblico; presumo sia corretto far rifiatare qualcuno a centrocampo, certamente non Frendrup perché partita dopo partita sta diventando un calciatore irrinunciabile».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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