Ci voleva molto coraggio per battere la Lazio: Criscito l’ha demolita

Nonostante le assenze, si era capito che per il Genoa oggi non sarebbe stata una passeggiata. Ma il capitano, cresciuto nella cantera rossoblù, ha segnato il gol vittoria sotto la Nord, dopo il pareggio di Sanabria, con tripudio del Popolo genoano

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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Ci vuole molto coraggio per battere la Lazio al 94’…con un gol sotto la Nord”. Parafrasando i versi di una celebre canzone dei tifosi rossoblù Ex-Otago si comprende, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, che la partita odierna non è stata, com’era nelle previsioni, una passeggiata. Cesare Prandelli aveva messo in guardia tutto l’ambiente dal non considerare la raffica di infortuni che aveva colpito la formazione di Simone Inzaghi: nessuno si illudeva che si sarebbe vinto a mani basse al Ferraris, nonostante le palesi difficoltà degli avversari. Lo si era capito subito nel primo tempo: il 3-5-2 biancoceleste aveva fatto girare a vuoto per molti minuti il 4-3-3 dei padroni di casa che sono comunque riusciti con Rolon e Sanabria ad andare vicino al gol. Poi sono arrivati due campanelli d’allarme: è vero che Correa e Marusic sono stati fermati in fuorigioco, ma la difesa rossoblù sembrava essere in difficoltà davanti alle azioni veloci dell’ex Romulo e soci. E nel finale è arrivato il gol: Immobile, che fino ad allora non aveva combinato nulla se non un tiro “mollo” terminato nelle braccia di Radu, ha servito un pallone al limite dell’area a Badelj che ha centrato la porta. La difesa genoana non è sembrata impeccabile, con i due protagonisti laziali lasciati liberi: così si è andati alla svantaggio di 0-1.

La ripresa è iniziata con le mosse precise di mister Prandelli. Dentro Bessa e, soprattutto, Pandev, che si rivelerà l’arma letale dell’ex, fuori Lazovic e Radovanovic poco incisivi. Il tecnico sa molto bene che il Genoa ha nel sangue l’idea di attaccare e di segnare un gol più dell’avversario: così è stato. Dopo i primi 20 minuti di marca laziale, la bilancia della partita si è abbassata sul lato del piatto rossoblù: con Pandev trequartista e Bessa incursore, il reparto offensivo ha guadagnato in efficienza e pericolosità. Sono maturate le condizioni del gol che è maturato, come a Bologna, su calcio d’angolo: in mischia Sanabria (terzo gol in quattro partite) ha pareggiato. A quel punto, il Grifone ha tirato fuori gli artigli, vedendo Olimpia (che nel frattempo aveva perso il difensore Radu per l’ennesimo infortunio) rinchiusa in un angolo e in chiaro debito di ossigeno. E siamo arrivati al recupero: al termine di un’azione tambureggiante, il pallone è arrivato a Mimmo Criscito. Il capitano ha preso la mira e ha calciato un rasoterra preciso e violento col sinistro: Strakosha si è tuffato invano verso il palo alla sua sinistra, ma il pallone è entrato in porta come un missile teleguidato. Sembrava riprodursi il verso di “Goal”, la memorabile poesia di Umberto Saba: «Il portiere caduto alla difesa ultima vana, contro terra cela la faccia, a non veder l’amara luce». E Criscito esultava con tutta la squadra, tra il tripudio del Ferraris che lo osannava. Cosa poteva volere di più il condottiero nato calcisticamente nella cantera rossoblù (scoperto da Claudio Onofri), se non di segnare la rete della vittoria sotto la mitica Gradinata Nord al 94’, freddando le speranze della Lazio? Un momento da incorniciare per lui e per tutto il Popolo rossoblù.

Con la vittoria odierna, il Grifone ha ripreso quota in classifica: 13° posto con 28 punti, con 10 di vantaggio per ora sul Bologna terzultimo (giocherà domani sera contro la Roma all’Olimpico), con Parma e Sassuolo che hanno soltanto un punto e due punti di distacco dai rossoblù. Non solo: la Sampdoria, incappata nella terza sconfitta consecutiva, è a sole cinque lunghezze. Si può dunque guardare con serenità alla trasferta di domenica prossima contro il Chievo: attenzione, però, che serenità non vuol dire riposare sugli allori. Anche perché una vittoria in quel del Ben-te-godi chiuderebbe quasi la pratica salvezza. Passo e chiudo!

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