Il sogno è finalmente realtà. L’Atalanta ha vinto l’Europa League, primo trofeo europeo per il club bergamasco che non vinceva qualcosa dalla Coppa Italia del 1963, peraltro non celebrata dalla città di Bergamo per la morte di Papa Giovanni XXIII, nato a Sotto il Monte. L’impresa è di Lookman che nel suo nome (Ademola) ha parte del motto bergamasco: “Mola mai”, non mollare mai. Lookman ha preso la scena con una tripletta spartita tra primo tempo e ripresa, un gol più bello dell’altro, con l’Atalanta sempre in controllo totale della finale di Dublino: mai si era visto così in difficoltà il Leverkusen di Xabi Alonso, campione di Germania e reduce da 51 partite senza sconfitte, un recordo europeo. L’Atalanta di Gasperini, al suo primo trofeo in carriera dopo tre finali perse e all’ottavo anno in nerazzurro, sovrasta gli Invincibili della Bundesliga interpretando una partita totale.
É festa a Bergamo, nuovo ombelico del calcio italiano, che si merita questo trionfo unico dopo la grave pandemia da Covid-19 che ha sferzato sulla città nel 2020, e più. L’Atalanta batte Liverpool, Sporting Lisbona e Leverkusen, fa una splendida figura e si porta a casa l’Europa League, l’ultima italiana a riuscire fu il Parma nel 1999. Gasperini e Claudio Ranieri sono gli unici due allenatori dell’attuale Serie A ad aver vinto un trofeo internazionale.
Gian Piero Gasperini (66 anni e 117 giorni) è l’allenatore più anziano a vincere al debutto ad una finale di una grande competizione europea; Lookman è il primo africano a segnare tre gol in una finale e il secondo giocatore nella storia del calcio a segnare almeno tre gol in una finale di una delle maggiori competizioni europee con una squadra italiana dopo Piero Prati, che realizzò una tripletta in Milan-Ajax 4-1 del 1969.