UN TACCO DI CLASSE: situazione difficile, ma niente drammi per favore

Juric deve giocare sul “cuore” dei suoi ragazzi e far tornare la squadra a giocare “da Genoa”: magari già con la Juventus


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L’altra sera, in una trasmissione televisiva, dissi: “Il Genoa deve preoccuparsi!”. Apriti cielo: mi sono saltati addosso, come a dire: “Ma salvarsi da chi e da che cosa?”. Allora chiarisco (E dico soprattutto ai genoani di stare attenti ai “gufi”, quelli che sostengono che non bisogna preoccuparsi, contenti se invece le cose precipitano). Penso proprio che Juric dovrà preoccuparsi, magari non per la retrocessione, ma per il momento attuale del Genoa. Momento non bello, per quanto se ne dica e per quanto pensino i “gufi” che ormai con 16 punti la salvezza sia già ora raggiunta. Il Grifone deve preoccuparsi per queste situazioni:

  • La squadra gioca senza nerbo, senza determinazione, senza la voglia di vincere che era stata la sua caratteristica in partite passate, specie quella col Milan.
  • È un momento di calo, sia psicologico sia fisico;
  • non si segna. Pochi gol. Pavoletti ogni tanto sta male; si ferma per qualche settimana, rompe la continuità. Il Grifo senza Pavogol è senza una sigaretta senza tabacco. Ogni tanto segna Ocampos (bello il suo gol a Roma), ma non basta. Juric non ha ricambi, solo un inesistente Pandev, un giovane ancora inesperto come Simeone, un poco concreto Ntcham. Cosa potrà mai fare Juric con queste disponibilità? Difficile dirlo;
  • Il centrocampo è limitato dal punto di vista della struttura e della composizione. C’è Veloso che gioca a palla splendidamente, ma non è l’uomo che manda i compagni in gol, che illumina, che sveltisce, che verticalizza. Rincon non basta: è sempre stanco per le saraabande della sua nazionale, mentre Rigoni non pare più essere la grande scoperta di Juric.
  • Le gare in trasferta sono per ora problematiche. Tre gol della Lazio e in precedenza altri tre dall’Atalanta allenata dall’ex Gasperini. Il Grifo ha perso quattro delle partite giocate fuori le mura di casa. Eppure contro la Lazio sembrava ritrovato il Genoa di sempre, dopo aver raggiunto il pari. Ma è proprio qui che, cadendo e non riuscendo a mantenere un risultato positivo, ha dimostrato di avere poca personalità.

Dunque riassiumiamo: Genoa da rivedere, da ricomporre, da recuperare. Ecco perché dico che bisogna preoccuparsi. Mi spiego meglio: nel senso che Juric deve rendersi conto di quello che, al momento, manca ai suoi uomini. Recuperarli sia sul piano psicologico (più voglia di vincere) e su quello fisico, si ha infatti la sensazione che ci sia una certa fiacchezza fra molti rossoblù.

FUTURO – Il calendario non è amico: arriva la Juve, poi il Perugia (Coppa Italia), poi si va con l’Inter e a Verona, indi il recupero contro la Fiorentina e il Palermo in casa. Sette partite in 26 giorni: un tour da far girare la testa.

Ripetiamo, senza fare drammi, pensiamo che Juric dovrà rendersi conto di questo momento particolare. Purtroppo il calendario non prevede nulla di buono, ma si sa, che il calcio è imprevedibile. E che, ormai, non esiste partita alla vigilia che sia certa del risultato. Ecco perché contro la Juve, ad esempio, non potremo vedere quel Grifone che ci abbagliò contro il Milan. Juric deve giocare sul “cuore” dei suoi ragazzi e far tornare la squadra a giocare “da Genoa”, come si dice sempre nei momenti splendidi che i tifosi vivono ogni tanto (non spesso purtroppo).

Attendiamo dunque il vero Grifo, magari già contro la Juve…

Vittorio Sirianni

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