Il rapporto interrotto ex abrupto in estate tra Juric e Rigoni si è ricomposto integralmente in un caldo pomeriggio cagliaritano. Sarà stato il maestrale della Sardegna o il profumo del Mediterraneo ma il biondo centrocampista è tornato a giocare dal primo minuto con la maglia del Genoa. Fine di un grottesco ostracismo motivato dal tecnico spalatino con spiegazioni (una volta tattiche e l’altra di rendimento in allenamento) dai deboli contrafforti persuasivi. Luca Rigoni è utile al calcio del mister perché presenzia entrambe le fasi di gioco, ecco perché può dirsi un riempitivo della manovra di un Grifo talvolta apparso inconsistente.
Merito a Juric che ha avuto l’onestà di ammettere silenziosamente un errore parso ai più grossolano e immotivato da chi osserva all’esterno, e correggerlo a campionato appena iniziato. Il buon senso ha prevalso sulla ragion di stato genoano e… taddànnu! Il danno al Cagliari di Rastelli, esonerato ieri, è stato fatto proprio da Rigoni a coronamento dell’esecuzione di una palla inattiva – un inedito per le istanze rossoblù – abbastanza rocambolesca: il colpo di testa di Rosi sbatte sulla nuca di Rigoni e termina in gol. Finalmente la fortuna ha baciato il Grifone.
La prestazione di Rigoni a Cagliari è stata molto positiva perché in fase di non possesso ha tappato le correnti di gioco avversarie, mentre con la palla si è reso protagonista soprattutto ‘nel lungo’. Una presenza tangibile, insomma, durante ogni momento chiave della partita. Rigoni ha superato uno dei momenti più brutti della carriera che sicuramente gli ha insegnato qualcosa per il futuro. Il vento del cambiamento ha iniziato a spirare dall’amichevole con il Sion a Imperia, lì Juric ha capito che Rigo era tornato l’imprescindibile riempitivo per il suo Genoa di scudo e di spada.
