«Nonostante la Juve sia ancora la più forte, questi due mesi di inattività avranno effetti imprevedibili». Cesare Prandelli, bresciano di Orzinuovi, spiega alla Gazzetta dello Sport il momento complicato del calcio italiano a causa del Coronavirus, soprattutto la serie A. «Un salto nel buio che può rimettere in discussione – prosegue l’ex tecnico del Genoa – sia la corsa scudetto che quella per la salvezza. Squadre che credono di essere già salve, faranno bene a tenere gli occhi aperti».
L’allenatore parla anche di due club del passato a lui cari: «L’Atalanta mi ricorda la mia Fiorentina. Dissi che eravamo la seconda squadra degli innamorati di calcio e questo vale oggi anche per la squadra di Gasperini».
Infine Prandelli parla sulla ripresa: «Non capisco questa fretta di ripartire. Mi piaceva l’idea di dilatare il campionato fino a fine dicembre. Credo che sia giusto tornare quando ci saranno le giuste condizioni sanitarie e anche il clima giusto nel paese».