Il Genoa Women perde 1-4 in casa contro la capolista Ternana

Come in Coppa Italia lo scorso 10 settembre anche oggi la differenza tra le due squadre è apparsa netta

La formazione del Genoa Women (Foto Genoa cfc)

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Al termine della X giornata del Campionato di Serie B femminile (un terzo del percorso da compiere) due squadre, Ternana Women e Lazio Women sono in testa con 27 punti, altre due, Cesena Women e Parma Women sono terze con 25 e il Genoa Women, che non ha potuto schierare la talentuosa Alessandra Massa, è quinto con 21 (quindi con una proiezione di 63, in pratica il doppio dei 31 realizzati nel 2022/2023).

C’era attesa per la partita contro le rossoverdi umbre, che sullo stesso campo esattamente tre mesi fa, domenica 10 settembre, avevano inflitto un pesante 5-0 in Coppa Italia al Genoa Women, ma anche oggi la differenza tra le due squadre è apparsa netta e delle cinque reti che hanno caratterizzato anche l’odierno questo incontro solamente la quarta è stata segnata nella porta ternana.

La cronaca delle fasi salienti dell’incontro – curiosamente il terzo sui quattro giocati tra le due squadre tra Serie C, Serie B e Coppa Italia al “Nazario Gambino” di Arenzano – spiega eloquentemente la supremazia delle ospiti che per cinque volte si sono viste respingere dai pali (verticali e orizzontale) il pallone proveniente da loro conclusioni.

7’ del primo tempo: cross dalla «tre quarti» di destra (a circa trentacinque metri dalla linea orizzontale di fondo e a uno da quella verticale laterale) di Eleonora Pacioni che rimbalza dentro l’area di porta e s’infilerebbe, se non fosse deviato con la mano destra sul palo destro dalla portiera genoana Camilla Forcinella.

9’ del primo tempo: calcio di punizione dalla «tre quarti» di destra «pennellato» dall’interno destro di Giulia Fusar Poli per la spagnola Sara «Tui» Gonzalez Rodriguez, la quale, indisturbata, schiaccia in tuffo il pallone di testa da quattro metri nell’angolino basso destro, violando per la prima volta la porta genoana nelle partite interne dell’attuale campionato.

11’ del primo tempo: traversone dalla destra a pochi centimetri dalla linea di fondo di Valeria Pirone, sul quale Chiara Vigliucci colpisce in arretramento il pallone di testa a sei metri dalla porta, mandandolo a colpire la traversa

16’ del primo tempo: tiro «a spiovere» di interno sinistro da circa venticinque metri di Francesca Quazzico, leggermente defilata sulla sinistra, che manda il pallone a colpire la traversa.

17’ del primo tempo: diagonale di destro da diciassette metri di Camilla Labate, defilata sulla destra, che s’infilerebbe nell’angolino basso destro senza la deviazione in tuffo a terra di Forcinella.

31’ del primo tempo: in disimpegno l’italo-venezuelana Maria Fernanda «Dinha» Fernandez Betancour si fa portare via il pallone da Vigliucci, che «tre contro tre», che viene risolto nella mini-mischia in area di rigore con un beffardo tocco di sinistro da Maddalena Porcarelli, che insacca il pallone da sette metri nell’angolino sinistro.

35’’ del secondo tempo: «percussione» di Porcarelli sulla destra con «scarico» per Flavia Lombardo, che in posizione centrale fa partire un diagonale di destro che esce a un metro dal palo destro.

3’’ del secondo tempo: Porcarelli «triangola» con Gonzalez Rodriguez calciando due volte di destro, la prima da sei metri, costringendo Forcinella a una deviazione in tuffo di con la mano sinistra del pallone sul palo sinistro e la seconda di esterno destro da cinque metri, dopo aver dribblato la danese-canadese Heidi Samaia Giles, mandando il pallone nell’angolino destro alto (da segnalare che il Genoa, riappropriatosi per qualche secondo del pallone con Chiara Mele, avrebbe avuto la possibilità di calciarlo fuori per favorire i soccorsi a Martina Scuratti, ma non lo ha fatto, ma anche che l’intervento di Fusar Poli sulla centrocampista di sinistra del Genoa doveva essere sanzionato con un fallo dal signor Saverio Esposito di Ercolano).

13’ del secondo tempo: Labate, accentratasi dalla fascia destra in area di rigore fa partire un tiro «a spiovere» di sinistro da tredici metri che manda il pallone, prima che termini sul fondo, ad «accarezzare» la traversa.

19’ del secondo tempo: il Genoa si assicura con l’unica rete segnata l’«Oscar» del più bel goal della giornata con un’esemplare «triangolazione» ad ampio respiro iniziata da Claudia Ferrato sulla sinistra, proseguita da Acuti sulla destra e conclusa da Caterina Bargi (sempre a segno una volta nelle partite casalinghe di Campionato), defilata sulla sinistra, con un tiro in corsa di sinistro a una decina di metri dalla linea di fondo che manda il pallone a colpire a un metro da terra il palo destro prima di insaccarsi

22’ del secondo tempo: Scuratti, che in una confusa azione susseguente a un calcio d’angolo, ha fatto partire un bel diagonale di destro a quattordici metri dalla linea di fondo, defilata sulla destra, si vede negare la rete che avrebbe «riaperto la partita» di destra da una deviazione in tuffo con la mano destra sopra la traversa della portiera italo-rumena delle ospiti Katia Ghioc, senza la quale il pallone si sarebbe infilato nell’angolino alto sinistro.

27’ del secondo tempo: un insensato retropassaggio di Giles a Sara Lucafò favorisce il contropiede di Pirone, che, sull’«uscita bassa» di Forcinella, calcia da tredici metri di interno destro il pallone, che, dopo aver colpito la base del palo sinistro, attraversa tutto lo «specchio» della porta prima di uscire dal campo dall’altra parte.

31’ del secondo tempo: Lombardo segna la quarta rete delle umbre con un tocco al volo di interno destro da cinque metri nell’angolino basso destro su palla a spiovere fornitale da Pirone (entrambe le giocatrici non sono state adeguatamente fronteggiate).

38’ del secondo tempo: un bel diagonale rasoterra di sinistro di Giulia Parodi, leggermente defilata sulla destra, da diciassette metri, manda il pallone a mezzo metro dal palo destro della porta delle ospiti.

40’ del secondo tempo: Labate, defilata sulla destra, con un tiro di destro da quattordici metri manda il pallone a colpire la parte bassa della traversa, vicino al palo sinistro; con Forcinella per terra – in quanto tuffatasi a cercare di respingere il tiro – Pirone, defilata sulla sinistra, calcia la «demi-volée» di destro mezzo metro sopra la traversa.

42’ del secondo tempo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dalla sinistra, Alice Campora, molto defilata sulla destra, fa partire un forte tiro tiro di controbalzo con il destro che manderebbe il pallone a infilarsi nell’angolino alto destro senza la parata di Ghioc «in due tempi».

43’ del secondo tempo: in un’azione simile a quella dello storico goal della vittoria di Gianni Rivera alla Germania Ovest mercoledì 17 giugno 1970 a Città del Messico la parte dell’ex «Golden Boy» del calcio italiano viene fatta da Labate che calcia di destro da otto metri verso l’angolino destro su passaggio rasoterra dalla sinistra di Pirone (nella parte di Roberto «Bonimba» Boninsegna nell’originale), ma Forcinella si dimostra più brava di Josef Dieter «Sepp» Maier, perché, pur portando il peso del corpo verso sinistra, riesce a respingere il pallone con il piede destro «di richiamo»!

Arenzano (GE), Stadio “Nazario Gambino”, domenica 10 dicembre 2023, ore 12,00

Genoa-Ternana 1-4 [anticipo della X giornata del Campionato Italiano di Serie B 2023/2024]

Spettatori: quaranta circa.

Arbitro: Esposito [Ercolano].

Marcatrici: nel 1° tempo al 9’ Gonzalez (T), al 31’ Porcarelli (T); nel 2° tempo al 3’ Porcarelli (T), al 19’ Bargi (G), al 31’ Lombardo

Genoa (4-3-1-2): 16 Forcinella; 8 Fernandez (dal 10’ del 2° T. 23 Oliva), 74 Lucafò, 19 Giles, 44 C. Mele; 4 Bettalli, 25 Tardini (dall’11’ del 2° T.: 13 Errico), 24 Scuratti (dal 34’ del 2° T.: 20 Campora); 11 Rigaglia (dal 10’ del 2° T.: 17 Acuti), 18 Ferrato, 22 Bargi (dal 34’ del 2° T.: 9 G. Parodi). Allenatore: A. Filippini I.

Ternana (3-4-1-2): 13 Ghioc; 4 Pacioni, 2 Quazzico, 6 Di Criscio; 17 Labate, 7 Lombardo (dal 36’ del 2° T.: 19 Tarantino), 29 Fusar Poli, 10 Vigliucci; 8 Gonzalez; 11 Pirone, 14 Porcarelli (dal 36’ del 2° T.: 28 Maffei). Allenatore: Melillo.

Stefano Massa

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