I magnifici sette su cui costruire il Genoa che verrà

In attesa della scelta del tecnico ecco il nucleo su cui forgiare la prossima squadra: Radu (se l’Inter lo lascia), Romero (se la Juventus lo lascia), Criscito, Kouamé, Pandev, Rolon e Biraschi

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Sapremo in settimana (forse) chi sarà l’allenatore del Genoa per la prossima stagione che dovrebbe, finalmente essere, quella del (chiamiamolo così) “rinascimento”. E chi lo farà rinascere? Prandelli o altri (Andreazzoli in testa alle preferenze)? Vedremo.

Sul tema allenatori abbiamo una nostra tesi: al di là di quei quattro-cinque tecnici di alto livello che concorrono per i grandi traguardi (scudetto e coppe varie) esiste una fascia di allenatori che, per una ragione tecnica o per l’altra, si equivalgono. Ragion per cui, diciamo noi, uno vale l’altro. Il problema, come già detto ma vogliamo ripeterlo, riguarda invece tutt’altro: riguarda i giocatori che la società vuol mettere al servizio del tecnico.

Il Grifone ha avuto in tredici anni di serie A ben 16 allenatori: ma solo uno o al massimo due hanno ottenuto risultati positivi. E’ possibile che 14 tecnici non siano riusciti a convincere e a portare la squadra a livelli soddisfacenti? Non sarà per caso anche colpa dei giocatori che mal si sono integrati gli uni con gli altri o che semplicemente sono stati di basso livello?

Se venisse riconfermato Prandelli andrebbe benissimo, così come andrebbe bene Pioli, Nicola, De Zerbi, Lamouchi, Andreazzoli oppure Semplici. Ripetiamo: Preziosi, una volta scelto il tecnico, dovrà dargli uomini giusti, tecnicamente validi, motivati e adatti al ruolo per cui hanno le relative caratteristiche tecnico-tattiche.

E pensiamo che il presidente abbia capito finalmente questo tema: certo tenendo presente il bilancio, ma tenendo presente anche gli errori fatti: quanti soldi spesi male per giocatori che sono risultati inutili, quanti contratti firmati con leggerezza e che oggi ancora richiedono di essere onorati. E gli allenatori? Sembra che Preziosi abbia per i vari allenatori staccato assegni per oltre 6 milioni. E’ mai possibile?

Ora che i conti stanno andando per il meglio (così si dice), bene, si abbia l’avvertenza di operare con calma, senza fretta, e poi scegliendo finalmente con attenzione i giocatori giusti. Attraverso un tavolo assieme al nuovo tecnico (o con Prandelli), al suo staff, a Perinetti e soprattutto a Donatelli che, nel suo silenzio, nella sua discrezione è uno di quelli che di calcio sa molto.

Preziosi ha dichiarato: «Dipende tutto da Prandelli». Quest’ultimo ha risposto: «Vorrei restare». E gli crediamo: contratto da un milione di euro, ambiente affidabile, chi non vorrebbe restare al Genoa? Perché, nonostante tutto, l’ambiente rossoblù è apprezzato da tutti, nonostante annate terribili: ma queste fanno parte del gioco del calcio.

E allora: vediamo chi dovrebbe rimanere per costruire una squadra competitiva. Questi i nomi su tutti: Radu (se l’Inter lo lascia), Romero (se la Juventus lo lascia), Criscito ovviamente (sperando sia lui il vero rigorista), Kouamé (speriamo Prandelli abbia capito come farlo giocare), Pandev sarà sempre utile, poi forse Rolon e Biraschi (c’è però la Lazio su difensore). Su questo nucleo occorrerà completare la formazione: è fondamentale una vera punta, ma vera, vera (Preziosi, una volta tanto, spenda qualche soldo in più) e un centrocampista di sicuro valore (magari uno sguardo all’estero, perché no?). Gl interrogativi rimangono per tre nomi che, se in perfetta forma, sarebbero eccellenti per gli schemi di gioco: Sturaro, Hiljemark, Favilli. Ma come quale sarà il loro stato di salute? Insomma, siamo all’inizio del cammino per la prossima stagione: Preziosi, dopo gli ozi di Ibiza, pare che abbia idee più chiare, dopo aver capito cos’è la sofferenza.

Vittorio Sirianni

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