Traverso: «Incontro tra me e Leopizzi da Preziosi? Non c’è mai stato»

Sull'ex patron: «Non vedeva l'ora di avere in mano qualcosa contro i contestatori»

Tribunale Genova Traverso Genoa
Il Palazzo di Giustizia a Genova (foto di Ministero della giustizia)

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Sinora, solo un imputato nel processo per presunte estorsioni a carico del Genoa ha deciso di sottoporsi a interrogatorio: è Davide Traverso, ex presidente ACG dal 2014 al 2018. Nella precedente udienza, Enrico Preziosi parlò di un incontro, avvenuto nel 2017 nel suo ufficio, tra Leopizzi (uno dei principali imputati) e lo stesso Traverso: stando a quanto riferito dall’ex patron, i due tifosi gli chiesero di saldare un debito di 200mila euro che Omar Milanetto aveva nei confronti di un soggetto di nazionalità albanese. Al termine di quell’incontro, Preziosi disse di aver chiamato Traverso dicendogli che aveva registrato tutto e che se non avessero smesso lo avrebbe fatto sapere a tutti. Traverso, però, spiega: «L’incontro di cui ha parlato Preziosi non c’è mai stato. Se ci fosse stato, non mi avrebbe chiamato ma sarebbe andato in Procura perché non vedeva l’ora di avere in mano qualcosa contro i contestatori. Preziosi chiamava a casa uno per uno quelli che lo contestavano. Se fosse successa una cosa del genere ci avrebbe denunciato. Quella telefonata la considerai uno sfogo».

Difeso dall’avvocato Riccardo Lamonaca, Traverso prosegue: «Non facevo da intermediario tra Leopizzi e la società Genoa, anche perché lui lo conoscevano tutti, non aveva bisogno di nessuno». Sul ruolo di Artur Marashi, anch’esso imputato: «Me lo presentò la Digos allo stadio, lo vedevo sempre con loro: faceva la guardia del corpo ai calciatori in tribuna. Lo consideravo un facente funzione della Questura, ma ho scoperto dopo che lavoro faceva». Sulle constestazioni alla squadra, Traverso chiarisce: «Erano normali quando la squadra non andava bene». Infine, come riporta Ansa, l’ex presidente ACG ha detto di non sapere nulla sul fatto che Leopizzi mandasse soldi ad alcuni carcerati, tra cui Guido Morso, in prigione per l’omicidio di Davide Di Maria avvenuto nel 2016.

Dopo Traverso, hanno rilasciato dichiarazioni spontanee altri imputati che hanno detto di «non avere mai chiesto soldi al Genoa e di avere sempre pagato di tasca loro tutto».

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