GRIFO D’ATTACCO – Il Genoa non affonda nell’acqua alta di Venezia

Ritrovata l'unione tra tifoseria e società. Non servono illusioni ma nemmeno disfattismo e rassegnazione

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Davanti a più di settecento caldissimi tifosi il Genoa raggiunge un pareggio a Venezia (1-1). Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 253ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Iniziamo con la sua analisi dei novanta minuti del Penzo. «Mister Blessin ha ammesso l’iniziale errore tattico poiché non ha letto lo schieramento del Venezia con tre difensori: ha fatto scudo sui giocatori e dimostrato onestà intelletuale, il tedesco è un ottimo allenatore. Come ha detto Gudmundsson, nel primo tempo il Genoa ha avuto un approccio “ruffling”, ossia arruffone, con poca intensità sulla palla e troppa confusione: tuttavia il primo gol di Ekuban in Serie A ha cambiato la partita e per le occasioni costruite nella ripresa il Grifone meritava più del pareggio».

Resta invariata la distanza dal Venezia, sempre a +6. «Tale solco è rappresentato dalle mancate vittorie negli scontri diretti, eppure sono certo che il Grifone ci crederà finché ne avrà l’aritmetica possibilità. Il Venezia non mi ha impressionato, Henry e Johnsen gli unici giocatori ieri in campo che avrei tolto a Zanetti; al Genoa, invece, manca un centravanti che possa riaccendere la vena realizzativa di Destro, capocannoniere della squadra che vive un momento di appannamento. Come diceva Gigi Simoni, durante la stagione servono anche i gol dei centrocampisti. Yeboah è quasi riuscito a infliggere la stoccata finale ma l’incredibile carambola tra Svoboda e Ceccaroni, a Romero battuto, ha impedito il secondo successo stagionale».

Incredibili i tifosi rossoblù giunti in massa a Venezia. «La Gradinata Nord si è trasferita in Laguna e ha fatto capire ai calciatori – gli stranieri più giovani erano impressionati – che non saranno mai soli persino dopo il triplice fischio: “Comunque e ovunque” è il senso pregnante dell’incrollabile fede genoana. La carovana rossoblù contava più di settecento unità giunta nella Serenissima non per prendere parte al celebre carnevale: una bellissima pagina di tifo civile e caloroso che meriterebbe le prime pagine nazionali. Questo forte segnale, unito al 92% di saturazione del Ferraris contro la Salernitana, sono i bagliori di una ritrovata unione tra tifoseria e società».

Venerdì sera sfida all’Inter che, in proiezione, sarebbe la capolista. «La classifica è stata funestata dagli interventi dirompenti delle Asl: l’assurdo è che Salernitana-Venezia non abbia ancora collocazione in calendario. In ogni caso, l’Inter hanno vinto una sola partita, peraltro in rimonta, nelle ultime cinque e indubbiamente la formazione di Simone Inzaghi sta attraversando il momento più brutto della stagione, pressoché perfetta sino a gennaio. Non servono illusioni ma nemmeno disfattismo e rassegnazione perché, come si suol dire, sbaglia solo chi fa».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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