Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità il coronavirus è pandemia. «Un nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo e contro il quale la maggioranza degli uomini non ha difese immunitarie, ma non siamo alla sua mercè insieme si può battere» scrive l’OMS. Gli Stati colpiti sono 114 su 193; da quando è comparso, a dicembre 2019, il coronavirus ha causato oltre 118mila contagi e 4200 vittime.
Intanto Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri, ha annunciato nuove restrizioni: dal 12 al 25 marzo dovrà restare chiuso ogni esercizio di non stretta necessità. Sono sospese, dunque, le attività di bar, pub, ristoranti (per tutto il giorno e non solo dopo le 18), parrucchieri, centri estetici, mercati su strada e servizi di mensa.
Saranno aperti supermercati (pure quelli dentro ai centri commerciali, le altre aree saranno invece interdette), tabacchi, lavanderie, edicole, farmacie e parafarmacie. Le industrie resteranno aperte ma con misure di sicurezza, cioè se garantiscano iniziative per evitare il contagio. Chiusi invece i reparti aziendali “non indispensabili” per la produzione.
Garantiti i servizi bancari, assicurativi, postali, e i trasporti.
Chiusi fino al 3 aprile musei, cinema, teatri, scuole, università e sport come da precedente decreto.
Così il premier Conte: «Vedremo l’effetto di queste misure tra un paio di settimane. La regola madre rimane la stessa: dobbiamo limitare gli spostamenti, per motivi di necessità o per fare la spesa».
Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, spiega: «Anche chi esce a piedi da casa deve portare con se l’autocertificazione».