Nebbia, sfortuna e tanta imprecisione: il Genoa esce da “San Siro” con 0 punti e tanti rimpianti. Non può che masticare amaro Juric, la prestazione dei suoi ragazzi è stata- soprattutto nel primo tempo- maiuscola, ma se non si concretizza alla fine si è destinati a pagare pegno. Il 2-0 con cui l’Inter ha avuto la meglio dei rossoblù servirà da lezione ai vari Lazovic, Simeone ed Ocampos: alla bellezza bisogna abbinare la concretezza, soprattutto nel calcio. Ma vediamo nei particolari le mosse con cui Juric ha messo in crisi i neroazzurri nei primi 45’.
Cambio di fronte
Mai come in Inter-Genoa si è assistito ad un ribaltamento nella manovra offensiva del Grifone. Non più l’amata fascia sinistra, ma la destra: e la mossa ha sortito gli effetti desiderati. Lazovic (nonostante l’imprecisione) è stato una spina nel fianco nella retroguardia di Pioli. La fascia sinistra neroazzurra presieduta da Nagatomo è stata il terreno di caccia preferito dal Grifone: da quella parte sono nati i maggiori pericoli per la difesa di Pioli. Di tanta abbondanza non ne hanno approfittato i rossoblù, sciuponi all’inverosimile.

Il “cambio di fronte” è stato facilitato dal modo di difendere dell’Inter. Pioli aveva focalizzato la propria attenzione sull’out mancino, bravo Juric a “ribaltare” il suo Genoa sfruttando (e lo si può notare dal grafico) il posizionamento dei neroazzurri.

Il primo gol di Brozovic
L’unico errore del Genoa (escludendo la scarsa precisione in fase realizzativa) è avvenuto in occasione del primo gol di Brozovic. I rossoblu sui calci piazzati a sfavore adoperano una marcatura a zona. In occasione del calcio d’angolo di J. Mario sono ben 10 gli uomini di Juric in area di rigore: 6 a zona, 3 ad uomo ed 1 “libero”. Al momento della ribattuta è mancata l’aggressione della sfera, anche se bisogna sottolineare il gran gesto tecnico del centrocampista neroazzurro.
Raffaele Criscuolo