Il giorno dopo, fa ancora più male. Il Genoa esce da San Siro con un figurone in tasca ma la delusione per il calcio di rigore regalato all’Inter è ancora tangibile in Alberto Zangrillo: «Gli arbitri fanno un mestiere delicato ma non sono aiutati, anzi sono tratti in inganno da calciatori che piroettano come pagliacci e fingono traumi inesistenti. Chi mima un trauma cranico, ha preso una pedata nel sedere figlia di un normale scontro di gioco. Non parlo solo di Barella, sono cose che capitano ogni domenica».
Il presidente del Genoa spiega alla trasmissione radiofonica Rai “Un giorno da pecora”: «Ignoro perché il Var non abbia mandato l’immagine più chiara, ma blaterare non serve: ho portato via le palle, è il messaggio che ho voluto dare. Dal mondo arbitrale è arrivata una presa d’atto sull’errore, ma preciso una cosa: i calciatori del Genoa seguono un codice deontologico e se simulano o si piroettano come tarantolati, vengono puniti. Questo, però, non accade nelle squadre di grande blasone: ieri è capitato ed era sotto gli occhi di tutti. Barella è un calciatore della Nazionale, ma se fa sette piroette perché Frendrup, educato e tranquillo, lo tocca dopo aver toccato la palla trae in inganno Ayroldi. Sulle immagini che sono mancate faremo delle considerazioni».
Infine, il presidente Zangrillo loda l’atteggiamento in panchina di mister Gilardino, esatto opposto dello “show” mostrato da Simone Inzaghi: «Abbiamo un allenatore che non sgambetta come un tarantolato e non importuna il quarto uomo, anche perché se alza un dito viene ammonito o espulso…».
