Cosa va, cosa non va: a Napoli timidi segnali di ripresa. Tegola Veloso

Buon possesso palla nella prima mezz'ora: è la prova che al Genoa serviva un centrocampista di ordine. Scarsa efficacia offensiva

Munoz contro Giaccherini (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

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La sconfitta di Napoli lascia il grifone nuovamente orfano di Veloso e con la delusione per l’ennesima gara terminata con una sconfitta. Nei primi venti minuti la squadra di Juric si è mossa bene, imponendosi con un discreto dominio territoriale, poi la superiorità dei partenopei si è manifestata e concretizzata in un 2 a 0 senza appello. Finché il regista portoghese è rimasto in campo i rossoblu sono riusciti ad avere il possesso del pallone, rallentando i ritmi e consentendo alla squadra di salire con ordine, ma il suo infortunio (e quello di Gentiletti) ha costretto il mister a rivedere i piani.

Cosa va

Buon possesso palla nella prima mezz’ora. È la prova che al Genoa serviva un centrocampista di ruolo capace di mettere ordine (e serve ancora).

La difesa ha ridato segnali di solidità visti nella prima parte del campionato, ma la qualità dell’avversario ha fatto la differenza.

Cosa non va

Scarsa efficacia offensiva: negli ultimi venti metri il Grifone non si è mai visto.

Simeone troppo isolato.

Esterni poco reattivi. Lazovic costretto a un compito difensivo per cercare di arginare Insigne, Laxalt inefficace (ma nei primi venti minuti ha dato segnali di ripresa).

 

 

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