GRIFO D’ATTACCO – Genoa, la tua Grande BellezzA: avanti con Gilardino

Dieci in pagella a mister promozione: Martinez, Vogliacco, Dragusin e Gudmundsson possono aprire un ciclo

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il Genoa festeggia la meritata promozione in Serie A tra la sua gente: la squadra di mister Gilardino torna nel massimo campionato. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 307ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Battuto anche l’Ascoli, ventesima vittoria stagionale per il Genoa. «Molte cose le avevamo dette e scritte con il senno del prima, come amava dire Scoglio. Una partita dal profilo “hitchcockiano” perché il Genoa è passato dal possibile 3-0 al reale 2-1 marchigiano dopo un altro rigore parato sotto la Gradinata Nord. In compenso, la squadra di Gilardino ha tenuto e amministrato il vantaggio con intelligenza e carattere; ero certo che il Modena avrebbe disputato una partita reazionaria dopo il 5-0 incassato dal Venezia, così il Bari è cascato nel calderone dei play-off. Strootman e Badelj si sono calati nella gara con l’entusiasmo di due ragazzini di personalità: l’olandese, che sembrava finito a Cagliari, è ora un pilastro mentre Badelj è il miglior palleggiatore della Serie B».

Si sente di dare dei voti alla stagione? «Il massimo se lo merita mister Gilardino, 10 in pagella perché ha la stoffa per fare l’allenatore ad alti livelli e, come Gigi Simoni e Scoglio, ha riportato in A il Genoa partendo da una fase difensiva organizzata oltre ad aver mandato in gol molti calciatori; un bel 9 a Dragusin, Martinez e Gudmundsson; mezzo punticino in meno a Vogliacco, Bani e Sturaro; 8 a Frendrup, Coda e Criscito il cui ritorno ha dato molto alla fascia sinistra; 7,5 a Sturaro e Sabelli (terza promozione per lui che è il sacrificio fatto persona); 7 a Jagiello, Semper e Puscas e 6,5 a Salcedo. Per quanto riguarda i dirigenti, 9 all’ad Andres Blazquez, che si è integrato alla perfezione nel tessuto societario e urbano, e al presidente Zangrillo ai quali va dato merito di aver mantenuto la parola: only one year, e così è stato».

Il Genoa ha riacceso la passione. «É vero, il Grifone ha ritrovato i suoi giovani che si riavvicinano al calcio e tornano a riempire gli stadi con trasferte sempre seguitissime. É in atto un ricambio generazionale che trasmette entusiasmo anche ai meno giovani, questo senso dell’unità deve essere alimentato; il Genoa ha commosso i genovesi nel mondo, da New York a Cannes, da Malta a Singapore. Una goduriA che per il club e i suoi tifosi è anche storica perché era dal 1935 che al Genoa non riusciva l’immediato ritorno in Serie A. É la prima grande soddisfazione calcistica di 777 Partners, un gruppo capiente ma calcisticamente neofita cui parte del merito va riconosciuta anche a Spors che sovrintende l’intera direzione sportiva».

Quel è il futuro del Genoa? «Innanzitutto, deve essere con mister Gilardino la cui svolta è stata la vittoria di Bari. Concordo con quanto dice Simone Braglia, la sua umiltà ricorda quella di Osvaldo Bagnoli: i due tecnici sono riusciti a conquistare il pubblico rossoblù con i risultati e il senso della misura, senza troppi sorrisi e senza allenare i tifosi e i giornalisti. Gilardino è artefice di una promozione e mezza – il club fondato dagli inglesi ci riesce nel giorno dell’incoronazione di Re Carlo III d’Inghilterra – perché il suo lavoro in Primavera è concreto ed è stato perfezionato da mister Agostini. Il futuro è dei ragazzi Lipani, Accornero e Boci ma anche di Martinez, Vogliacco, Dragusin e Gudmundsson: questi quattro uomini formano una base solida che può finalmente aprire un ciclo. Trovo positiva la permanenza di Strootman e Badelj; serve rinfrescare il centrocampo, potenziare l’attacco e mettere qualità sulle fasce».

Penultima di campionato, sfida al vertice con il Frosinone. «Ho l’impressione che sarà una partita divertente perché sia la capolista che l’inseguitrice si sfideranno senza più pressioni: il Genoa proverà a vincere per giocarsi l’opportunità del primo posto al Ferraris contro il Bari. É anche la sfida tra due ragazzi Campioni del Mondo che hanno conquistato la promozione in Serie A partendo dalla gavetta, un buon insegnamento».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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