GRIFO D’ATTACCO – Genoa, it’s coming home…

Le forze rimaste sono poche ma lo spogliatoio è incredibilmente unito e ciò farà la differenza

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Pareggio a reti inviolate tra Südtirol, quarta forza del campionato, e Genoa: al Druso finisce 0-0. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 306ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Genoa certamente non bello ma di sostanza: il punto accontenta? «Sì, è normale che al termine di una stagione lunga e dispendiosa sotto il profilo psico-fisico il Grifo accusi la stanchezza della rincorsa. Mister Gilardino, che ormai ha trovato un undici immutabile a prescindere dall’avversario, sta chiedendo uno sforzo supplementare agli stessi giocatori: Vogliacco, Badelj e Sabelli non erano al massimo della condizione per dei piccoli problemi accusati a metà settimana, da quì la scelta prudente di Frendrup tornante di centrocampo anche per contrastare la forza quantitativa che il Südtirol esprime lungo le fasce. Anche Strootman mi è parso in leggero appannamento nonostante abbia disputato una partita da sufficienza piena; non posso dire lo stesso per Hefti, la cui condizione è preoccupante».

Martinez e Gudmundsson protagonisti. «I migliori in campo del Genoa. Lo spagnolo ha compiuto una parata spettacolare su Odogwu a pochi minuti dall’intervallo e al culmine di un primo tempo interpretato male dal Grifone: un intervento decisivo, in stile portiere della pallamano che con tutto il corpo (compreso il tacco) copre lo specchio della porta all’attaccante dei tirolesi, la cui fisicità è stata fastidiosa anche per un difensore esplosivo come Vogliacco. Gudmundsson, invece, è un trascinatore che illumina la Serie B con delle giocate individuali e imprevedibili di alta qualità che possono risolvere la partita anche nel momento meno atteso: nonostante abbia colpito il quinto palo personale, e il sedicesimo di squadra, penso che l’islandese sia il favorito per vincere il titolo di miglior calciatore del torneo, un anno dopo l’assegnazione riconosciuta a Coda».

É partito il conto alla rovescia finale. «Visto che la società ha scelto un motto in inglese per raccontare lo spirito dell’attuale stagione, allora per l’imminente promozione in Serie A dico: “It’s coming home…”, cioé “sta tornando a casa…”. Il Genoa è vicino al traguardo, manca l’ultimo sforzo per completare una grande rimonta: al termine della 15ª giornata la squadra era quinta a quattro punti dal secondo posto, ora è seconda e veleggia con sei punti vantaggio sul Bari. Sono dieci punti inflitti alla concorrenza, dal gol di Antonucci del Cittadella al punto di Bolzano conquistato contro una formazione in ripresa e stimolata dall’insidiosa vittoria del Cagliari: è cambiato tutto in casa Genoa e il merito principale è di mister Gilardino».

Che si aspetta da Genoa-Ascoli? «Per festeggiare già sabato in piazza De Ferrari con il proprio meraviglioso pubblico, che merita arbitraggi di migliore livello rispetto a quello andato in scena al Druso, ai rossoblù serve un risultato migliore di quello del Bari, impegnato a Modena. É la partita chiave, quella che vale una stagione. Le forze rimaste sono poche ma lo spogliatoio è incredibilmente unito e ciò farà la differenza assieme alla pazienza e alla serenità che la squadra di Gilardino ha imparato a coltivare ed esprimere sul campo».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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