Testoni: «Seppi della mia cessione al Genoa dopo una battuta di pesca»

«Torrente non è mai stato un rivale, anzi scherzavamo sulla concorrenza interna» spiega Ruspa

Testoni Genoa
Claudio Testoni (dalla sua pagina Facebook)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Intervenuto durante la trasmissione “We are Genoa” in onda su Telenord, Claudio Testoni è tornato sul suo periodo rossoblù: «Una volta Gigi Simoni mi disse: “Solo quando te ne andrai da qui capirai dove hai giocato”. Ebbe ragione. Seppi della mia cessione al Genoa da mia mamma, contadina emiliana, di ritorno da una battuta di pesca sul Panaro».

«Schachner? Si lamentò della mia marcatura dell’andata. Per questo i tifosi del Cesena m’insultarono nella gara di ritorno. Feci il mio lavoro, come quando Oscar Damiani, al Napoli, mi disse: “Mi fai andare a bere?”. Io gli risposi: “Fai pure, quando torni sarò già qui”» spiega Testoni.

«Onofri m’insegnò molto di Genova e della sua tifoseria. Torrente, poi, non è mai stato un rivale, anzi scherzavamo sulla concorrenza interna – spiega “Ruspa” – siamo rimasti amici e assieme agli altri calciatori di quel periodo siamo ancora uniti in una chat su WhatsApp».

«“Ruspetta”? È il soprannome affettuoso di mio nipote. Devo ringraziare Franco Abrile che mi regalò una maglia del Genoa con impresso questo nome» chiosa Testoni.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.