(S)Visti da Lontano – Piatek e Sturaro, operazioni che hanno lasciato l’amaro in bocca ai tifosi

Le considerazioni sul polacco e sulla sua presunta demotivazione in caso di permanenza a Genova sino a fine maggio, sono assolutamente pretestuose. La doppia convocazione per far scattare l’obbligo di riscatto del centrocampista poteva essere evitata

Federico Santini Genoa Preziosi

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Le interviste rilasciate da Preziosi, Perinetti e Donatelli nei giorni scorsi hanno lasciato ancora più amaro in bocca ai tifosi.

Le considerazioni su Piatek e sulla sua presunta demotivazione in caso di permanenza a Genova sino a fine maggio, sono assolutamente pretestuose. Quale calciatore così giovane e così forte avrebbe tirato i remi in barca a fronte di un adeguamento dell’ingaggio (concesso dal Genoa) e la prospettiva di decollare a fine campionato verso una vera Big europea?

Se il Milan non si qualificherà in Champions provvederà autonomamente a vendere il Pistolero, incassando a sua volta ulteriori 30-40 milioni di plusvalenza che sarebbero state vera manna per le casse sociali del Genoa, perché avrebbero evitato ulteriori cessioni a raffica nelle prossime stagioni.

Anche il rinvio a fine stagione per spiegare l’operazione Sturaro indispettisce. Alcuni media hanno ingiustamente strumentalizzato la questione dei 16,5 milioni per attaccare la società. Ma è altrettanto vero che pur scalando la plusvalenza di Zanimacchia (gioca in C) e l’allungo del brodo di Favilli (prestito gratuito…) i tifosi hanno capito che si tratta sempre della solita operazione a valori più contabili che di mercato. La doppia convocazione per far scattare l’obbligo di riscatto poteva essere evitata.

Prandelli salverà la squadra con qualche (non troppe) giornata d’anticipo. E a giugno vedremo il solito via-vai di calciatori.

La certezza è che se qualcuno di buono arriverà, andrà via in fretta. Del resto la solita cessione copri-perdite o salva bilancio a gennaio 2020 sarà già stata inserita nel Business Plan.

La sensazione è che quella 2018-2019 sia una stagione buttata al vento da Preziosi.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.