(S)Visti da Lontano – Il Genoa dovrà rivedere la gestione del pallone nei minuti finali

La squadra deve fare il mea culpa più per non aver mantenuto il gioco nell’ultimo minuto che per l’eurogol di Zapata

Federico Santini Genoa Preziosi

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Il Genoa viene beffato al 95′ dall’Atalanta, ma deve fare il mea culpa più per la gestione del pallone nell’ultimo minuto di gara che per l’eurogol di Zapata.

Anni fa Capello si infuriò con un suo calciatore reo di avere, allo scadere di partita, con la propria squadra in fase di attacco, crossato il pallone cercando un gol invece di “cincischiare” sull’out lasciando che le lancette dell’orologio corressero veloci verso il triplice fischio finale. Per portare a casa il risultato.

Ieri si è ripetuta la stessa scena. Il Genoa ha pagato a caro prezzo quello che potremmo definire un eccesso di generosità e ottimismo.

Criscito al 94’ vola sulla fascia e mette in mezzo un pallone che finisce tra le grinfie dei difensori orobici. Se il capitano avesse temporeggiato, il Genoa avrebbe portato a casa un pareggio. Strano che questo banale errore tattico sia arrivato da uno dei calciatori più esperti e peraltro capace di una grande prestazione.

Dobbiamo anche ammettere che l’Atalanta avrebbe avuto parecchio da recriminare in caso di pareggio finale, perché il rigore assegnato al Grifone è giunto con un pasticcio arbitrale.

Spiace infine aver letto critiche a attacchi feroci a Gasperini per l’intensità della sua esultanza.

Qualsiasi spettatore, tifoso, ultras, calciatore, allenatore esulta come un matto per un gol allo scadere della propria squadra del cuore. Chi si permette di giudicare l’intensità di una esultanza altrui per poter inveire contro una persona, dimostra di non avere onestà intellettuale, perché egli stesso avrebbe esultato allo stesso modo nella stessa situazione.

Un augurio a Gasperini e all’Atalanta di far bene in Champions League, con il rammarico in quel girone ci sarebbe potuto essere il Genoa.

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