Genoa a Roma per sfatare il tabù dell’Olimpico giallorosso

Grifone sconfitto da undici match consecutivi: l’ultimo successo in casa della Roma nel 1990 al Flaminio (1-0, Aguilera), ultimo pareggio nel 1994 (1-1, Skuhravy) entrambi con Scoglio in panchina. Ballardini espulso per “eccesso di fair play” nel 2013

Manolas non riesce a fermare Pellegri (da genoacfc.it)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il Genoa scende i campo domani sera all’Olimpico sponda giallorossa per cercare di interrompere il digiuno di punti che dura ininterrottamente da undici partite: per la precisione la partita della stagione 1994/95 e tutte quelle dal ritorno dei rossoblù in serie A (stagione 2007/08). I precedenti, inevitabilmente, pendono nettamente in favore dei romanisti visto che il bilancio complessivo dei 50 incontri giocati in A tra le due squadre è di 37 vittorie della Roma, 6 pareggi e 7 vittorie del Genoa (l’ultima nel 1990 allo stadio Flaminio), 100 a 27 il computo delle reti a favore dei padroni di casa. A questi precedenti bisogna aggiungere anche un match di serie B vittorioso nel 1951 e cinque incontri di Coppa Italia (4 vittorie romaniste e una genoana).

Il match giocato nella scorsa stagione (28 maggio 2017, ultima giornata) ha visto vincere la Roma per 3-2 consolidando il secondo posto in classifica (vantaggio lampo genoano con Pellegri al 3’, sorpasso Roma con Dzeko al 10’ e De Rossi al 74’, nuovo pareggio rossoblù con Lazovic al 79’, gol decisivo dell’ex Perotti al 90’) nel giorno dell’ultima partita di Totti. Sconfitta indolore per il Genoa dello Juric-bis con la salvezza già conquistata da una settimana.

L’ultimo successo del Genoa in casa della Roma risale a mercoledì 17 gennaio 1990: 1-0 firmato dal “Professore” Franco Scoglio e da “Pato” Aguilera che, con un suo guizzo al 15’ in contropiede, siglò il gol della vittoria. Quella partita si disputò però allo stadio Flaminio, casa delle squadre romane nella stagione ’89-’90 a causa dei lavori di ristrutturazione dell’Olimpico in vista dei Mondiali del 1990.

Il primo incontro della storia del Genoa in casa della Roma fu invece quello del 15 dicembre 1929, giocato al campo Testaccio (2-0 giallorosso firmato Benatti e Chini) mentre la prima vittoria del Genoa è datata 15 gennaio 1933 sempre al Testaccio: 3-1 con vantaggio romanista di Volk all’8’ e rimonta genoana con  l’argentino Juan Esposto al 10’, Valentino Sala al 52’ ed altro sigillo argentino con Guillermo Stabile “El Filtradòr” al 55’.

Lo stadio del Testaccio fu teatro anche della seconda affermazione rossoblù del 9 gennaio 1938 (3-1 con reti di Arcari al 44’, Barsanti al 62’e Bigogno al 76’ per il Genoa, di Michelini al 67’ per la Roma). Allo stadio Nazionale (oggi Flaminio) si sono registrate le vittorie dell’8 marzo 1942 (2-1, con reti di Bertoni al 46’, Ispiro al 57’ per il Grifone e Kriezu per la Roma al 78’: unica sconfitta casalinga per i futuri campioni d’Italia), del 18 aprile 1943 (3-2, vantaggio giallorosso con Pantò al 10’, poi tre reti del Genoa con Sotgiu al 20’, Trevisan su rigore al 52’, Conti all’89’ e gol finale romanista di Andreoli all’89’), del 25 maggio 1947 (goal decisivo dell’argentino Josè Macrì al 75’, unica rete in maglia rossoblù) e quella del 4 novembre 1951 in Serie B (2-1, con reti di Galli per i capitolini e dei centrocampisti Bruno Gremese e Silvano Pravisano per il Grifone).  La vittoria del 18 marzo 1951 (rete vincente di Nilsson al 60’) fu giocata invece sul campo neutro de L’Aquila.

L’ultima volta che il Genoa riuscì ad uscire indenne dallo stadio Olimpico fu sempre con Scoglio in panchina: il 9 gennaio 1994 la partita finì 1-1 con vantaggio genoano di Skuhravy al 39’ e pareggio di Cappioli al 62’ (CLICCA QUI PER VEDERE LE IMMAGINI).

Detto del match della scorsa stagione ripercorriamo gli altri dal ritorno in A del Grifone. La partita  del 20 dicembre 2015 (17a giornata) vedeva di fronte due squadre in crisi e reduci da due clamorose eliminazioni negli ottavi di finale di Coppa Italia: il Genoa per mano dell’Alessandria e la Roma per opera dello Spezia. Il 2-0 finale per i giallorossi, allenati allora da Garcia e maturato nei minuti finali dei due tempi (Florenzi al 42’ su involontario assist di Munoz e il diciottenne Sadiq all’89’ alla prima rete in A), premiava oltre misura i padroni di casa al cospetto di uno stadio semideserto (appena 15 mila spettatori con la Curva Sud assente).

Stesso identico risultato anche nella partita della stagione precedente (3 maggio 2015): una vittoria però immeritata perché il Genoa creò diversi pericoli alla porta di De Sanctis. Tuttavia i gol di Doumbia al 34’ (ma che errore di Roncaglia!) e del solito Florenzi al 92’ con una irresistibile azione personale di contropiede, lasciarono il Grifone a mani vuote. Ancor peggio andò l’11 gennaio 2014 con un pesante rovescio (0-4) con reti ancora di Florenzi al 25’, Totti al 30’, Maicon al 43’ e Benatia al 52’: partita macchiata anche dal “giallo” dell’espulsione di Matuzalem. Il brasiliano al 53’ uscendo dal campo venne espulso per aver risposto, da ex laziale, agli insulti della Curva Sud: prima, durante o dopo la sostituzione con Cofie nel frattempo entrato in campo? L’arbitro Calvarese decise di non autorizzare il cambio e il Genoa così giocò in 10 gli ultimi 35 minuti. Ci sarebbero stati forse gli estremi per un ricorso del Genoa per errore tecnico dell’arbitro ma la società decise di soprassedere.

Ballardini espulso. Polemiche anche nella stagione precedente con la Roma vittoriosa 3-1 il 3 marzo 2013 (Totti su rigore al 16’, pareggio genoano di Borriello sempre dal dischetto al 42’ e nella ripresa gol di Romagnoli al 58’ e Perrotta all’89’): tante azioni genoane sprecate, un clamoroso errore difensivo sul secondo gol, i dubbi sul rigore concesso alla Roma e le espulsioni di Kucka sul 2-1 e di mister Ballardini allontanato per “eccesso di fair play” (mentre chiedeva ai propri giocatori di buttare fuori la palla per poter soccorrere un avversario!).

Il 19 marzo 2012, con Marino in panchina, la partita finì 1-0 con gol decisivo di Osvaldo dopo soli due minuti ma il Genoa sfiorò il pareggio con la traversa colpita da Palacio nella ripresa.

Sconfitta di misura anche il 16 ottobre 2010 con Gasperini in panchina: 2-1 per la Roma in un match contrassegnato dai legni colpiti da entrambe le squadre (goal di Borriello per la Roma al 34’, raddoppio giallorosso di Brighi al 53’ e rete dell’ungherese Rudolf, l’unica con la maglia rossoblù, al 79’).

Nette furono invece le sconfitte per 3-0 (Perrotta e doppietta di Toni) del 17 gennaio 2010 e dell’8 febbraio 2009 (Cicinho al 26’, Vucinic al 47’, Baptista al 93’) giocata dal Genoa in maglia a strisce bianco blu ma condizionata dalle ennesime espulsioni genoane (di Sculli e del mister Gasperini).

Amara fu invece la sconfitta patita il 5 aprile 2008. La Roma dopo aver segnato due gol in sedici minuti (Taddei e Vucinic) subì la rimonta rossoblù nella ripresa tra 58’ e il 59’ con Rossi e Leon. La sconfitta del Grifone venne decisa nel finale da Borriello che commise un fallo da rigore su De Rossi (trasformato dallo stesso romanista) e dall’arbitro Banti che “pilotò” la partita fischiando solo a favore dei giallorossi ed espellendo Gasperini.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.