Gazzetta dello Sport: risse, rossi e De Rossi ieri al Ferraris

Pari a Marassi, tra tensione e nervosismo: alla fine, però, un punto a testa

Giacomelli espelle De Rossi dopo lo schiaffo a Lapadula durante Genoa-Roma 2017 (Foto Paolo Rattini/Getty Images)

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L’inspiegabile nervosismo con cui Daniele De Rossi ha colpito Gianluca Lapadula al volto, in piena area giallorossa, è un evento che rischia di avere brutte ripercussioni sul futuro prossimo della formazione di Di Francesco: a meno sette dalla vetta, non è tollerabile un passo falso di queste dimensioni per chi vuole ambire allo scudetto. Di quest’avviso è La Gazzetta dello Sport, che segnala altresì la marcia tenuta dal trio Napoli-Juventus-Inter. Di un’altra caratura, è evidente. Fin troppo per una squadra che finora ha messo in mostra bel gioco, unendolo peraltro a un percorso encomiabile fatto sin qui in Champions League, ma che a quanto pare pagava lo scotto del tanto nervosismo accumulato.

Tradita dai suoi nervi, pardon, dei nervi del suo uomo simbolo nonché capitano, la Roma ha annaspato fino al triplice fischio: fino all’inesplicabile rigore elargito al Genoa, Dzeko e compagni erano in vantaggio di una rete e in più o meno agevole controllo del match. L’intervento del Var ha punito gli ospiti con la massima punizione, poi la rete dagli undici metri di Lapadula ha riequilibrato la gara in modo improvviso ed è emerso il cuore del Grifone. Espulsione sanzionata da Giacomelli, rigore, pareggio rossoblù e Roma in dieci. Complessivamente, scrive la rosea, è stata la sfida dei nervi a fior di pelle, la partita della tensione e dell’equilibrio sottile come un filo che unisce due montagne. La precarietà è stata di casa, i colpi di scena frequenti e abbondanti. E’ stata la gara in cui Federico Fazio entrava in tutte le risse che gli capitavano a tiro, la gara in cui Juan Jesus ha rischiato l’espulsione per un durissimo intervento su Lapadula, a palla lontana. Tre ammonizioni, un’espulsione (De Rossi) che arriva a breve distanza da quella di Bruno Peres contro l’Atlético Madrid. E il gesto del capitano, un 34enne al quale è partita la brocca. C’è ricascato, lui stesso ha ammesso l’errore e verrà ricordato per una carriera con diverse macchie.

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