Thiago Motta: «Sognare? Preferisco lavorare. Il Genoa può dare di più»

«Sarò giusto con ogni calciatore, chiedo che lo siano anche nei miei confronti» spiega il mister

Zarbano Thiago Motta Genoa
Mister Thiago Motta e l'ad Zarbano (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Eccolo Thiago Motta, in forma come se avesse smesso ieri di giocare a calcio, ora che il calcio lo deve guardare e guidare dalla panchina in qualità di allenatore. Eccolo il nuovo mister del Genoa, il diciassettesimo cambio tecnico di questi folli Anni ’10 rossoblù. L’italobrasiliano deve centrare l’obiettivo salvezza: «Possiamo farcela ha spiegato durante la presentazione ufficiale sono qui perché ci credo. Con il presidente Preziosi sono bastate poche parole per trovare l’intesa». Il nuovo corso avrà il suo primo banco di prova già sabato quando al Ferraris farà visita il Brescia, a +2 in classifica con una gara da recuperare: «Sarà una gara difficile per entrambe le squadre. Loro hanno buone individualità ma ho già in mente come affrontarli».

Idee chiare anche sul valore della rosa: «Il livello è importante ma tutti possono fare di più, a cominciare da Criscito che è il capitano. Sarò un allenatore giusto con tutti, chiedo che loro lo siano anche nei miei confronti». Mister Thiago Motta giocherà pure in maniera offensiva ma quando ragiona dà dimostrazione di essere un sano pragmatico: «Sogni? Preferisco il lavoro quotidiano per far crescere il Genoa. Il derby è ancora troppo lontano, il presente si chiama Brescia». Il suo staff sarà composto dai collaboratori Roberto Murgita (che lascia l’U17, non farà da tutor) e Simon Colinet e dai preparatori Alessandro Pilati e Alessio Scarpi.

Nel mentre la Federazione non ha rilevato motivi ostativi all’assenza di licenza Master Uefa Pro: Thiago Motta potrà allenare in Serie A senza alcun tipo di problema. Il neo allenatore è carico e voglioso di dimostrare il suo calcio: «Il 2-7-2 era una provocazione all’eccessivo valore che si attribuisce ai numeri nel calcio. Penso che i giocatori bravi emergano solo grazie al collettivo». Il Genoa deve ripartire dal collettivo e da una nuova serenità da ricercare con i risultati. E con un nuovo allenatore.

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