Massimo Donelli: “Tarallucci e vino, oh yes!”

Le differenze di giudizio, illustrate dal celebre giornalista genovese, tra l'episodio Bonucci-Rizzoli dell'ultimo Toro-Juve e Criscito-Tagliavento in Genoa-Napoli del 2009


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Ora, a mente fredda, vogliamo provare a riparlarne?

Magari al di fuori delle risse da bar sport e delle rivalità di tifo?

Sì, facciamolo, dai.

Perché quel rabbioso incontro ravvicinato tra Leonardo Bonucci, accigliato difensore della Juventus e dell’Italia, e l’arbitro Nicola Rizzoli, fischietto internazionale dal 2007 (ha diretto le finali di Europa League 2010, Champions League 2013, Mondiali 2014), non è soltanto un fattaccio calcistico.

È molto, molto di più, come tenterò di dire.

Allora…

Breve riassunto a beneficio di chi non segue le vicende pallonare.

Domenica 20 marzo, durante il derby Torino-Juventus, al terzo minuto del secondo tempo, con la Juve in vantaggio per 2-0, Rizzoli assegna un calcio di rigore al Toro per fallo in area di Alex Sandro su Bruno Peres.

Bonucci subito protesta animatamente con l’assistente arbitrale Massimiliano Irrati; e, quando Rizzoli cerca di allontanarlo dal suo collaboratore, sfiora il testa a testa con il direttore di gara.

C’è un fermo immagine che immortala il momento.

Mostratelo a qualunque arbitro del mondo: vi dirà che il giocatore andava immediatamente espulso con il cartellino rosso.

E invece?

Invece no: Rizzoli si limita a estrarre il cartellino giallo, quello dell’ammonizione.

Capitolo chiuso?

Nemmeno per idea.

Il fermo immagine, infatti, finisce in rete.

E provoca un interminabile dibattito.

Battute, insulti, minacce…

Perfino la colorita protesta di due anchorman, Mario Giordano (tifoso del Torino, direttore del TG4) e Paolo Liguori (tifoso della Roma, direttore di TGCom), che si imbavagliano in diretta tv.

Non basta.

Qualcuno tira fuori un precedente, non meno clamoroso.

Il 12 maggio 2008, durante Udinese-Roma, il potentissimo capitano giallorosso Francesco Totti, in sintonia con gli esordi agit-prop di Beppe Grillo, rivolse ben tre chiarissimi vaffa a Rizzoli.

Espulso?

No.

Anche Totti se la cavò con un blando cartellino giallo.

E, allora come oggi, seguirono polemiche furibonde.

Sfociate in un provvedimento durissimo.

Rizzoli, infatti, fu sospeso per mesi dalle gare di serie A, tanto che pensò addirittura di ritirarsi, come poi ha confessato nell’autobiografia.

Stavolta, invece?

Nisba.

Stavolta non gli succederà nulla: l’ha fatto capire, molto chiaramente, Marcello Nicchi, 63 anni, presidente della Associazione italiana arbitri (Aia).

Storia chiusa, quindi?

Sì.

Ed eccoci al punto.

La vicenda è davvero emblematica.

Perché riassume, al meglio, il peggio dell’Italia.

Ragioniamo…

Se sei un giocatore importante (ieri Totti, oggi Bonucci), puoi dire e fare cose che nessun arbitro mai tollererebbe da un calciatore normale.

La riprova?

Il 13 settembre 2009, al 27’ di Genoa-Napoli, il difensore rossoblù Mimmo Criscito fu espulso immediatamente (e poi squalificato per due giornate) per un vaffa a distanza diretto all’arbitro Paolo Tagliavento.

Chiara la differenza, no?

Se, invece, non sei un calciatore importante ma sei un fischietto importante, puoi sbagliare sfacciatamente senza addirittura pagare il minimo dazio.

La riprova?

Rizzoli nel 2008 non era un arbitro importante: e fu bastonato. Oggi lo è: e l’Aia ha subito fatto filtrare una forte difesa per tutelarlo in vista dei prossimi Europei.

Capito?

Conseguenze…

…cresce la disistima nei confronti del sistema arbitrale, mai molto amato…

…crescono i sospetti sui favoritismi ai calciatori e ai club più importanti (c’è un precedente che riguarda proprio Bonucci e Criscito: leggete qui)…

…e aumenta il vittimismo, specie fra i molti anti-juventini d’Italia.

Ma la storia, dicevamo, assume un valore simbolico al di là del calcio.

Racconta di un Paese dove…

…le regole sono sempre elastiche…

…la legge non è proprio uguale per tutti…

…si è forti con i deboli e deboli con i forti…

…i prepotenti prevalgono sistematicamente…

…si chiude spesso un occhio (e talvolta due)…

…la convenienza ha la meglio sulla decenza…

…non si paga mai – mai – dazio sociale…

…non ci si preoccupa mai – mai – del cattivo esempio…

…non ci si vergogna mai – mai – di farla franca.

Infatti…

… Rizzoli e Bonucci fra qualche settimana saranno tra i protagonisti della competizione calcistica continentale che si svolgerà in Francia.

L’uno in rappresentanza degli arbitri italiani.

L’altro con la maglia azzurra della Nazionale e il tricolore sul petto.

Tarallucci e vino?

Oh yes!

E vai con l’inno di Mameli!

Nessuno si lamenti, però, se all’estero l’Italia è considerato il Paese dell’operetta.

Chiaro?

Massimo Donelli – Tvsvizzera.it

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