GRIFO D’ATTACCO – Retegui un calciante di istinto e tecnica

L'oriundo segna una doppietta all'esordio e manda in visibilio il Ferraris

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Da Gilardino a Retegui-Gudmundsson: il Genoa sogna con le punte. Il Grifone non delude le aspettative e batte il Modena in Coppa Italia. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 310ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Che impressione le ha fatto il primo Grifo della stagione? «Dal vivo ho avuto la netta impressione che la squadra sia indietro, e forse è un bene. Benché l’ossatura fosse quella della Serie B, ho visto un Grifo tosto nella prima mezz’ora, a monte di alcuni gravi errori difensivi che contro avversari di Serie A possono costare la partita. Dietro serve maggiore attenzione, soprattutto se la squadra di mister Gilardino punta ancora a costruire l’azione a partire dal portiere: a tal fine, Vogliacco ha un ruolo determinante. Capisco sia fastidioso subire tre gol da un club di cadetteria ma il Genoa, al di là della sofferenza nel finale con troppe punizioni laterali concesse, ha messo in mostra anche una buona qualità di gioco».

Il Genoa ha trovato la coppia del gol oppure è presto per dirlo? «Prendiamola bassa ma con la nostra consueta dose di positività. Retegui è un calciante: se ha la palla, non ci pensa due volte. É istinto e tecnica. Il suo secondo gol – occhiata al portiere e piazzato di esterno destro – fa capire che stiamo parlando di un attaccante di razza pura. Non ha la classe di Milito ma può essere di grande aiuto alla squadra anche senza palla; penso si giocherà la maglia da titolare in Nazionale con Scamacca. Tra Mateo e Gudmundsson c’è affinità, anche Messias può inserirsi bene e con il suo mancino può alzare la qualità negli ultimi metri di campo: l’importante è che al n. 19 del Genoa siano dati tanti palloni».

Come giudica il mercato sinora messo in atto dal Genoa? «Dopo gli ultimi arrivi di De Winter e Messias, adesso l’importante è cedere. Ci sono dei calciatori avulsi dal progetto tecnico che nelle ultime due settimane di trattative farebbero bene a trovarsi una nuova squadra, onde evitare panchine e tribune sino al mese di gennaio. Thorsby è l’elemento che mancava al centrocampo, ieri sera ho rilevato positivamente e meritevole di conferma la prestazione di Vasquez, gettato nella mischia dopo l’infortunio muscolare di Bani. L’arrivo di Kouamé sarebbe più importante di quello di Colombo perché aprirebbe più spazi a Retegui, come l’ivoriano ebbe modo di fare con Piatek, ma la Fiorentina, visto lo scontro diretto al Ferraris, non credo che aprirà prima del 20 agosto».

Testa, gambe e cuore focalizzate sulla Fiorentina: questo Genoa può riuscire nella sorpresa di giornata? «Conosciamo le dirette concorrenti del Grifone, queste partite contro avversari più blasonati valgono come dei jolly. Gli uomini di mister Gilardino devono provarci: per interpretare a proprio favore i vari momenti della partita servono lucidità nella lettura e cognizione nelle due fasi di gioco. La squadra di mister Italiano, rafforzata dall’acquisto di Nzola, è brava nell’aggressione della palla ma spesso concede in fase di non possesso. Infine, chiudo con un complimento agli oltre 26mila tifosi del Genoa che hanno sottoscritto l’abbonamento in Serie A: come se avessero firmato una cambiale in scadenza prima del termine del mercato. Grazie a loro, Genova è diventata la quinta piazza italiana dopo Milano e Roma. Costoro non vanno delusi».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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