GRIFO D’ATTACCO – Il Genoa deve ancora dimostrare tutto

A Blessin si chiede un pronto cambiamento che consenta di ripartire

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il primo tonfo stagionale del Genoa capita a Palermo: Brunori decide l’incontro della Favorita con un gol a inizio secondo tempo. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 274ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Quanto può essere educativa la sconfitta di Palermo? «Il Genoa deve dimostrare in campo di essere il più forte del torneo perché in questa Serie B, sinora equilibrata, nessuno fa regali e ciascuna avversaria vede il Grifone come la squadra da battere, perciò oltre alla qualità e all’abbondanza nei reparti serve anche correre e lottare. Al Barbera è suonato un campanello d’allarme che tutti devono ascoltare senza disfattismi o superficialità: i rossoblù hanno giocato mezz’ora poi sono spariti e mai più rientrati in partita dopo il gol di Brunori, che si conferma attaccante vero, sebbene ci fossero quasi cinquanta minuti per pareggiare. L’incredibile mancato gol di Ekuban in avvio, pescato in maniera sublime da Coda anche in un’altra occasione, poteva stravolgere l’inerzia dell’incontro».

Il Genoa vive una fase d’involuzione? «É più un passo indietro rispetto alle precedenti uscite: il Palermo è stato superiore a centrocampo e Corini, senza strafare, ha portato a casa la vittoria. Mister Blessin, invece, ha creato confusione quando nel secondo tempo ha stravolto l’assetto della squadra (era forse un 3-2-5?) e le caratteristiche di taluni elementi. C’è poco di razionale e di equilibrato, anzi, molto di confusionario nel gettare in campo addirittura cinque uomini in attacco e lanciare Strootman nelle vesti di centrale di difesa, ruolo che peraltro non ha mai ricoperto in carriera. A Blessin si chiede un pronto cambiamento che consenta di ripartire: c’è l’organico, forse due squadre in una, tempo e possibilità per farlo».

Dunque, che cosa correggere nell’immediato? «Innanzitutto migliorare la qualità dell’espressione di gioco in senso generale. La posizione di Coda non può soddisfare perché essendo a servizio di Ekuban il bomber genoano gioca lontano dalla porta ed è costretto a compiere un costante lavoro di rifinitura che gli fa perdere pericolosità. Il centrocampo deve trovare la giusta dimensione perché scegliere l’opzione di lanciare lungo e attaccare la seconda palla è una mossa che scavalca la fonte di gioco di Badelj: il Genoa è costruito per giocare con tre mediani e il trequartista dietro le due punte, nella fattispecie Aramu (e non più all’ala mancina) stante la squalifica di Gudmundsson che si è fatta e si farà sentire».

Sabato Genoa-Modena prima della sosta. «I canarini sono una buona squadra allenata da un tecnico molto esperto per la categoria come Attilio Tesser che deve valorizzare talune individualità nell’anno che segna il ritorno del Modena dell’imprenditore Carlo Rivetti in Serie B. Stavolta il Genoa non può più sbagliare davanti al proprio pubblico che in occasione dei festeggiamenti per il 129º compleanno si è dimostrato grandioso e animato da una passione inimitabile. Il Grifone deve tornare alla vittoria al Ferraris per restare nel gruppone di squadre che occupano le zone alte della classifica».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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