GRIFO D’ATTACCO – I due Genoa

Tra i rossoblù ci sono calciatori imprescindibili. Albert un tuttocampista moderno

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Obiettivo raggiunto, il Genoa è agli ottavi di finale di Coppa Italia. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 321ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Con un pizzico di fatica di troppo, ma il Genoa supera la Reggiana. «Come si dice in ogni sport, vincere aiuta a vincere e a lavorare serenamente nel resto della settimana. Non è stato un grande Genoa, impreciso e in ritardo sui palloni per almeno un’ora: merito anche alla Reggiana che ha cancellato la categoria di provenienza mettendo in campo agonismo e organizzazione di gioco. Stavolta hanno fatto la differenza le cinque sostituzioni perché un conto è inserire Gudmundsson e, con il rispetto dovuto, un altro conto è inserire giocatori che provengono dal settore giovanile o dalle serie inferiori. Un plauso alla prestazione dello stopper Marcandalli, classe 2002, che mi ha impressionato: ha margini di miglioramento e se è ancora di proprietà del Genoa, il merito è del direttore Sbravati».

Qual è la morale di Genoa-Reggiana? «Direi che, da un lato, esiste un Genoa composto da taluni calciatori imprescindibili, quali Dragusin, Badelj, Frendrup e Gudmundsson, così come, dall’altro lato, esiste un Grifone più vulnerabile. Mister Gilardino è stato chiaro quando al termine della partita ha parlato delle indicazioni che ha desunto: l’esperienza e il senso della posizione di Badelj sono fondamentali in fase di palleggio e di riconquista della palla, sembra quasi che la squadra giochi in funzione del croato. Mi è piaciuto il subentro di Dragusin che, una volta uscito Bani, ha guidato la difesa con personalità e carattere. Il vero problema, però, è l’assenza di Retegui almeno fino alla gara casalinga con l’Hellas, se non oltre: con l’infortunio al collaterale ci vuole pazienza e tanto riposo».

Iniziano a essere numerose le pennellate di Albert. «Gudmundsson è un capolavoro d’arte moderna, un tuttocampista che sa giocare ovunque. L’islandese ha qualcosa di Muriel prima maniera, è cresciuto nella resistenza ai contrasti e in area di rigore è cattivo: con 6 gol già messi a segno tra coppa e campionato, Albert può andare in doppia-doppia cifra. É tra i giocatori più talentuosi in Italia perché sa interpretare la geometria del calcio, come la chiamava il Prof. Scoglio, composta da rettangoli, circonferenze e diagonali. Gudmundsson ha regalato gli ottavi di finale al Genoa e la possibilità di sorprendere la Lazio, peraltro già battuta in campionato all’Olimpico, che sino a Natale avrà molti impegni ravvicinati in Champions League».

Che cosa aspettarsi dalla trasferta di Cagliari? «La squadra di mister Ranieri non è da sottovalutare perché sta ritrovando fiducia a suon di rimonte nei minuti finali. Il loro punto debole è certamente la difesa che concede tanto agli avversari anche perché poco protetta dal centrocampo; in attacco, invece, i sardi hanno degli uomini pericolosi che conoscono la Serie A come Pavoletti, Lapadula e Petagna ma anche calciatori interessanti come Luvumbo e Makoumbou. Il Genoa riavrà Sabelli dal primo minuto, così come altri titolari come Martinez, Dragusin, Frendrup e Badelj. Il dubbio è legato attorno al compagno di reparto di Gudmundsson: se sarà Puscas, allora Malinovskyi farà da mezz’ala mentre in caso di titolarità di Strootman (difficile dopo 120′ in campo) l’ucraino giocherà a ridosso di Albert».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

Clicca qui per leggere il precedente numero del Grifo D’Attacco

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.