Genoa, tutto sbagliato, tutto da rifare

Contro il Milan, tanta buona volontà ma non è bastata. Ci vuole altro per conquistare punti salvezza

Marco Liguori

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Tanta buona volontà, ma nulla di più. Ieri sera, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, abbiamo assistito a questo tipo di prestazione del Genoa contro un Milan di certo non straripante: anzi, ha vinto con un’andatura a filo di gas. Come afferma un detto, la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni: e di questo passo, il Grifone (attualmente terzultimo con 10 punti) può scivolare in serie B. Finora nessuna vittoria in casa, tre pareggi e quattro sconfitte: una zavorra molto grave per una squadra che deve salvarsi. Le cause sono note: la prima è una rosa di giocatori ampia e male assortita, frutto dell’ultimo calciomercato condotto dalla precedente proprietà Preziosi. La seconda è la inspiegabile raffica di infortuni, con calciatori in ruoli chiave ormai fuori da troppo tempo: uso il termine inspiegabili, poiché non è possibile frequentare il centro sportivo di Pegli, causa Covid, e non si possono almeno capire gli indizi di questa situazione incresciosa. A questo punto, molto probabilmente il problema rossoblù non è l’allenatore: Ballardini, prima, o Shevchenko, ora, hanno responsabilità limitate. I problemi sono quelli esposti in precedenza e pesano come macigni, soprattutto a centrocampo e in attacco. La mediana non fa filtro contro le manovre avversarie e non costruisce. L’attacco, privo di Destro (e Caicedo, anche se lo si è visto poco) è completamente spuntato: Ekuban ha mostrato impegno e volontà, ma non è un giocatore da serie A, Bianchi è ancora acerbo (così come anche il giovanissimo Buksa quasi mai impiegato), Pandev, a cui si deve molto con i suoi gol per il raggiungimento delle salvezze passate, è purtroppo sul viale del tramonto. E’ proprio nel reparto offensivo del Genoa dove si nota ancora chiaramente la mancanza di ricambi adeguati, di giocatori da pronto impiego per affrontare al meglio gli avversari. E all’orizzonte manca ancora il direttore sportivo che dovrà condurre un calciomercato “sturm und drang”, tempesta e impeto, prendendo almeno 4-5 giocatori ideali per i moduli di gioco di Sheva. Il mercato si inizia a decidere già dai primi di dicembre, quando si iniziano a tessere le alleanze con i club e a comprendere le disponibilità dei giocatori (e dei loro agenti) a venire al Genoa: si sta perdendo troppo tempo, 777 Partners deve provvedere al più presto. Per ora, citando “Ginettaccio” Bartali, il Grifone «L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!».

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