Nell’ultimo turno di Coppa Italia, terminato con la vittoria ai rigori sulla Reggiana, il Genoa ha lanciato quattro ragazzi in Primavera. Provengono da anni e paesi differenti tra loro, come differenti sono le caratteristiche tecniche.
Tra gli undici iniziali, mister Agostini ha schierato Matteo Barbini, difensore centrale che in stagione ha disputato 6 partite con l’Under 18 guidata da mister Ruotolo e trovato il gol contro la Roma, gara che ha segnato la prima vittoria stagionale dei classe 2006. Lo scorso anno era il capitano della selezione rossoblù Under 17 (due gol realizzati) che con mister Luca Chiappino si è issata fino al secondo turno play-off scudetto; circa un anno fa, il difensore ha ricevuto la convocazione con la Nazionale di categoria. Ieri, Barbini ha giocato come stopper in una linea a tre, che conosce dall’anno scorso, assieme ai compagni Pittino e Ferroni.
Contro la Reggiana ha debuttato Jeff Ekhator, attaccante italo-nigeriano del 2006 attuale capocannoniere della leva Under 18 con cinque gol in sei partite. Non è stata la partita più semplice per Ekhator, calciatore che si esalta negli spazi e in profondità e per tale ragione chiuso dal bunker della Regia a totale protezione della porta e del risultato. Jeff ha ricevuto pochi palloni giocabili nel peggiore tratto di partita del Genoa, ma comunque si è messo a totale disposizione della squadra: un lampo al 42′ del primo tempo ha svegliato lo stadio Chittolina dal torpore generale del pomeriggio.
Subentrati, invece, altri due calciatori agli esordi con la Primavera del Genoa. Il più giovane è stato Joi Nuredini, classe 2007 italo-albanese cresciuto ad Albissola, forse il migliore in Coppa Italia in relazione al minutaggio che ha avuto a disposizione e per come è entrato in partita con la testa giusta. Una conclusione dopo aver approfittato di una leggerezza difensiva della Reggiana e la freddezza nell’esecuzione dal dischetto durante i calci di rigore che hanno decretato la vittoria del Grifone: Nuredini si è messo in mostra con concretezza. Attaccante dotato di grande potenza nelle gambe e di un forte istinto, predilige occupare da solo l’area di rigore: ha detto di ispirarsi a Cristiano Ronaldo e di volere l’esordio in prima squadra con la maglia rossoblù. Convocato in più di un’occasione dall’Under 17 d’Albania, Nuredini non ha ancora scelto definitivamente la Nazionale per cui giocare.
E, infine, ha debuttato Gabriele Natale che ha avuto un’occasione per segnare la rete che nel secondo tempo supplementare avrebbe scongiurato i rigori. Classe 2004, ha giocato nel Mirafiori Torino e alcuni scampoli di partite nella Roma Under 18 dopo aver vinto il contest “One of Us”. É al Genoa dallo scorso mese di agosto.
Tre di questi quattro ragazzi rossoblù provengono dalle leve precedenti la Primavera: un bel successo per il settore giovanile del Genoa chiamato, di volta in volta, a portare quanti più calciatori nella leva superiore. La produzione di giocatori, infatti, prosegue con la chiamata in prima squadra di Seydou Fini (ala italiana classe 2006 a cui piace il dribbling e il duello individuale uno-contro-uno) e Yoan Bornosuzov (classe 2004, prima punta dotata di grande fisicità che spalle alla porta sa far giocare bene la squadra). A dimostrazione di quanto il mondo sia piccolo, suo papà Atanas Bornosuzov fu allenato al Naftex in Bulgaria da mister Cristiano Francomacaro, componente dello staff del Genoa Under 18.