Genoa, cinque giovanili su sei ai play-off. Ahanor a segno in tre leve

Valorizzazione ma anche risultati, un favoloso ritorno d'immagine per il club

Ahanor Genoa
L'aggancio di Ahanor (foto di Martin Cocciolo)

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I piani mobili del settore giovanile del Genoa agevolano e anticipano l’integrazione di un profilo in una leva superiore, in un contesto di calciatori più grandi del ragazzo “sottoleva”, come si dice in gergo. Giocare le partite è importante, ma talvolta rivestono ancora più decisività gli allenamenti, il vivere quotidiano e le settimane trascorse in un ambiente diversamente stimolante rispetto a quello canonico e abituale: le risposte, più o meno marcate, che provengono dal calciatore sono veritiere, e non solo per un senso di ingenuità agonistica che ancora distingue il minorenne.

Sono tanti i profili interessanti del vivaio del Genoa, che celebra un anno superlativo, peraltro ancora in corso, con cinque leve su sei ai play-off scudetto (dall’Under 13 alla U16, e U18): l’articolo 1 del vigente Codice Sbravati statuisce la valorizzazione del giovane ma, in questa stagione in particolare, il profilo della formazione individuale è stato impreziosito dai risultati di campo. In altre parole, il noto e atavico gap strutturale e finanziario che il vivaio del Grifone si vede costretto a scontare rispetto ad altri club, non più e soltanto club di prima fascia, è stato sovvertito da tre elementi che prescindono gli agi e la presenza dell’acqua calda nelle docce oltre ogni ragionevole dubbio: appartenenza, meritocrazia e competenza.

Quod dicebam. Si discorreva dei profili migliori di casa rossoblù seminati non solo tra i campi di Multedo e di Begato, di Pra’ e del Lagaccio, come piccoli orti di una grande pépinière i cui punti cardinali sono distanti trentasei chilometri. Così, comparando a fine stagione i marcatori delle leve giovanili che sottostanno alla Primavera, considerata trasversalmente una sorta di anticamera del professionismo, emerge che sono sei i calciatori del Genoa ad aver segnato in due selezioni: Scaglione, Ahanor, Ekhator, Papastylianou, Ghirardello e Romano. Solo Honest Ahanor ha marcato in tre campionati differenti.

Scaglione, prelevato a dieci anni dall’Andora, è un 2010 ligure che gioca sottoleva nell’Under 15: ha segnato 7 gol con mister Jacopo Sbravati prima di fratturarsi la spalla a Torino mentre giocava con i pari età della 14, infortunio che gli ha fatto saltare la parte finale di stagione e i conseguenti play-off. Jeff Ekhator, rossoblù fin dalla scuola calcio, ha accelerato la crescita per la cessione in prestito di Fini (’06) allo Standard Liegi: un attaccante capace di segnare in Under 18 come in Primavera che si esalta in velocità a campo aperto, guizzante di gamba. E poi Ahanor, classe 2008 nato in Italia e proveniente dal Progetto Atletico e Officina Atletica, da tre anni abituato a giocare sottoleva, si è preso spazio in Under 17, 18 e in Primavera andando a segno contro tre tipologie differenti di avversari, tutti più grandi di lui.

Infine, il trio primaverile Papastylianou, Ghirardello e Romano ha segnato anche in Under 18. Il cipriota, che a marzo ha debuttato nell’Under 21 del suo paese, aveva bisogno di sbloccarsi mentalmente dopo un lungo periodo senza gol; lo stesso discorso vale per Ghirardello che ha deciso il derby Primavera d’andata salvo poi spegnere la propria prolificità per quasi sei mesi, così complice un diverso livello di categoria con l’U18 ha segnato un gol in più (4 a 3) nella metà del tempo. Romano è un discorso a sé stante perché il talentuoso Nazionale Under 19 ha segnato anche con la 18 in una partita per cui era stato convocato per dare manforte all’organico rossoblù di mister Ruotolo.

Sei talenti, sei storie diverse. Un denominatore comune: il Genoa.

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