Genoa, l’attacco fa paura. Kouamé potenziale da grande

Piatek ruba la scena, l'ivoriano gli occhi perché ha una falcata trionfale e un ottimo piede: attacca la profondità correndo come un mezzofondista e interpreta gli spazi con personalità

Piatek Kouamé Genoa
Piatek e Kouamé, esultanza post gol (foto di Genoa CFC Tanopress)

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L’attacco del Genoa fa paura. Lo dice la glaciale statistica e, meglio ancora, il potenziale tecnico a disposizione di Ballardini. Se Pandev è una certezza, Piatek e Kouamé (senza dimenticare Favilli) rappresentano le vere e uniche rivelazioni del campionato. Macché Boateng e Gervinho, carne stagionata. La freschezza portata dai ventenni rossoblù è l’autentica rivelazione del primo mese di campionato. Piatek non sbaglia un colpo ma l’ivoriano non è da meno. Anzi, a livello di tecnica individuale sembra che Kouamé racchiuda qualcosa in più del polacco. L’ex Cittadella è stato autore di una partita sontuosa a Frosinone coperta, però, dal rumore mediatico del compagno di reparto.

Piatek fa gol ma Kouamé li propizia. Due su due, nel profondo Lazio. Il primo con una sponda di testa (l’unica opzione disponibile), il secondo di puro fine altruistico dopo aver estirpato la palla dai piedi di Salamon. Questa coppia d’attacco funziona a meraviglia ed è meglio che Ballardini non la tocchi nelle prossime settimane. Meglio estrarre tutto ciò che è possibile dal momento magico dei due rossoblù. Piatek ruba la scena, Kouamé gli occhi perché ha una falcata trionfale e un ottimo piede: attacca la profondità correndo come un mezzofondista e interpreta gli spazi con personalità. Con Kouamé in campo nessuna palla può dirsi “morta”.

Il figlio dell’Africa, che s’ispira a gente di spessore come Drogba ed Eto’o, ha ancora tanto da imparare. Ad esempio, deve limare la fretta palla al piede: deve imparare a respirare e ragionare dopo uno sprint e cercare la giocata più semplice. Non per forza bisogna calciare in porta. Pandev gliel’ha fatto notare più di una volta. Peccatucci di gioventù che oscurano una possibile palla gol, trovandosi spesso al limite dell’area di rigore. Kouamé non avrà mai la stessa vena realizzativa di Piatek ma sarà importante tanto quanto Piatek. Sì, l’attacco del Genoa fa paura.

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