Due settimane fa il Genoa festeggiava la salvezza dopo un finale thriller di stagione. Due settimane dopo l’attenzione è sul futuro societario, il divenire della squadra e della panchina tra Prandelli e Andreazzoli. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 131ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Il Genoa è in vendita: al momento le manifestazioni d’interesse non sono mancate. «Sì, però questa quiete attorno al Genoa sembra anticipare una tempesta, dal punto di vista societario. Penso proprio che qualcosa accadrà, non so quando (se durante l’estate o in autunno) e nemmeno in che forma, ma Preziosi ha capito che è veramente giunto il momento di smettere. Consentitemi di rispondere alle parole inopportune di Diego Della Valle che ha definito “imbarazzante” Fiorentina-Genoa: senza quello 0-0, e senza la vittoria dell’Inter, non avrebbe mai venduto il club a 170 milioni di euro».
Passiamo alle questioni di campo e parliamo del futuro della panchina del Grifone. «Prandelli è una bravissima persona, una di quelle che se ne trovano poche nel mondo del calcio: tuttavia a livello empatico non è da Genoa. Se sarà confermato, possibilità peraltro molto bassa, sarei stupito. Il Genoa, secondo me, sarà di Aurelio Andreazzoli, un ex rossoblù: arrivò nel 1970 grazie al presidente Tongiani assieme a Desolati e Della Bianchina. É un allenatore cui piace il gioco offensivo e d’identità ma deve curare maggiormente la fase difensiva».
Da Radu a Sanabria, la società deve definire le posizioni di almeno sei, sette calciatori in rosa. «Se il mercato lo farà ancora Preziosi, è bene che segua il suo istinto. Ciò vale anche per la scelta del tecnico che non deve accontentare il furor di popolo ma fare gli interessi del Genoa. Di errori non ne può più commettere. Sarà una mezza rivoluzione, tra acquisti e cessioni. Nell’attuale rosa solo una decina di giocatori (Radu, Jandrei, Criscito, Biraschi, Romero perché la Juve tiene in rosa Demiral, Sturaro, Hiljemark, Pandev, Kouamé) sono certi di restare in rossobù. Ci vogliono due giocatori per reparto».
Che cosa serve in entrata? «Andreazzoli potrebbe portare in dote Zajc, la mezz’ala Krunic e Caputo, attaccante che serviva tanto al Genoa nel dopo Piatek. La difesa a quattro del nuovo allenatore richiede l’innesto di due terzini; Lazovic può fare l’ala destra in caso di 4-2-3-1. Dal Mondiale U20 occhio a Pinamonti e Julian Gaich, attaccante argentino del San Lorenzo che per caratteristiche fisiche assomiglia al “Tanque” Denis, e ai maliani che giocano in Austria Seydou Koita (attaccante) e Mohamed Camara (centrocampista)».
Beppe Nuti | Alessandro Legnazzi
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