Albert Gudmundsson è uno dei migliori esterni d’attacco d’Europa. A dirlo sono i numeri di
una stagione fin qui impressionante per l’islandese del Genoa. Nei cinque maggiori campionati del vecchio continente soltanto quattro giocatori che in campo occupano lo stesso ruolo del 26enne di Reykjavik hanno fin qui realizzato più reti di lui. E si tratta di quattro campioni assoluti. In cima a questa speciale graduatoria c’è Mohammed Salah, autore di 16 reti in Premier League con il Liverpool, seguito da altri due esponenti del campionato inglese: Son
Heung-min del Tottenham e Bukayo Saka dell’Arsenal, a segno rispettivamente 15 e 14
volte. Quarto posto per il brasiliano del Real Madrid Vinicius Junior, arrivato a quota 12,
appena un gol in più di Gudmundsson.
Gudmundsson, miglior marcatore stagionale del Genoa di cui ha segnato oltre un terzo delle reti complessive, si è inoltre di recente messo in luce anche in nazionale. I quattro gol in due partite segnati con l’Islanda nei playoff europei contro Israele e Ucraina non hanno consentito alla rappresentativa nordica di qualificarsi a Germania 2024 ma sono bastati a Gudmundsson per laurearsi capocannoniere della sua nazionale nelle qualificazioni continentali.
Gudmundsson vanta poi una straordinaria percentuale di realizzazione. Dei 20 tiri effettuati nello specchio della porta avversaria in Serie A, ben 11 sono andati a bersaglio mentre 4 sono stati respinti da pali o traverse. Dato, quest’ultimo, che lo rende tra i giocatori più sfortunati di A, secondo solo a Nico Gonzalez della Fiorentina, a Matias Soulé del Frosinone e al compagno di squadra Johan Vasquez, che ne hanno colpiti cinque ciascuno. Ciò significa che soltanto in cinque occasioni i suoi tiri in porta sono stati fermati dal portiere o dai difensori rivali. Tradotto: tre quarti dei tiri di Gudmundsson o si tramutano in gol oppure vengono respinti dai legni della porta. Dopo 30 giornate di Serie A, infine, il numero 11 rossoblù risulta essere il calciatore con piùcross tentati (153) e riusciti (56) del massimo torneo italiano. Segno che oltre a saper essere pericoloso in prima persona, Gudmundsson sa anche mettersi al servizio di squadra e compagni.