Debiti e perdite, il calcio italiano sprofonda nel “rosso”

Nel triennio pandemico 2019-2022 persi 3,3 milioni di euro al giorno

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Il pallone della Serie A 2023-2024 (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Lo stato di salute del calcio italiano è grave, come riporta il 13º report realizzato dal Centro Studi FIGC insieme ad Arel e PWC. La perdita complessiva dei campionati di Serie A, Serie B e Serie C nel triennio pandemico 2019-2022 sfiora i 3,6 miliardi di euro, quasi 3,3 milioni persi al giorno: una media stagionale di 1,2 miliardi, praticamente il triplo rispetto ai 412 milioni di perdita registrati nella stagione pre-Covid del 2018-2019. Dall’analisi compiuta da Calcio e Finanza emerge che il “rosso” aggregato prodotto dal nostro calcio professionistico negli ultimi 15 anni è di 7,7 miliardi di euro e la perdita registrata nel 2021-2022 (quasi 1,4 miliardi di euro) rappresenta il peggior risultato netto nel periodo di riferimento analizzato dal ReportCalcio.

Nel triennio Covid, l’83% dei casi i club professionistici ha chiuso il bilancio in perdita: 218 bilanci rispetto ai 264 analizzati. L’indebitamento totale è cresciuto di oltre il 17% dal 2018 al 2022. La Serie 2021-2022, peraltro l’ultima affrontata dal Genoa prima della caduta in B, presenta un risultato netto negativo superiore al miliardo di euro, flebile miglioramento rispetto alla perdita registrata nella stagione 2020-2021. A livello patrimoniale, si registra nuovamente un incremento dei debiti, che raggiungono il valore di 4,9 miliardi.

Così il presidente federale Gabriele Gravina, a Sky: «Da questo ennesimo studio emerge chiaramente il potenziale straordinario del mondo del calcio nel suo complesso che rappresenta il primo fattore di sviluppo in ambito sportivo e uno dei più rilevanti dal punto di vista sociale del nostro Paese. L’obiettivo della Federcalcio è agevolare un processo di sviluppo integrale che parta dalle persone per aggiornare i processi, migliorando la fruibilità del calcio sotto ogni aspetto. Proprio per questo, tra i tanti, il dato da evidenziare è quello che certifica il recupero degli oltre 200 mila tesserati del Settore Giovanile e Scolastico persi durante la pandemia. Per quanto riguarda l’aspetto economico, invece, risulta evidente la necessità di riportare in equilibrio il sistema, mettendo sotto controllo i costi e destinando risorse per gli investimenti nei vivai e nelle infrastrutture».

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