De Laurentiis contesta l’accordo sui diritti tv: «E’ una sconfitta del calcio italiano, con questa offerta il calcio morirà»

Il presidente del Napoli: «Perché non fa bene? Molto semplice. Perché quando io vendo un pacchetto in cui trovo cinema, Champions, calcio italiano, serie tv, intrattenimento, informazione - Sky questo - e invece Dazn vende il calcio italiano e tanti altri sport, io non capirò mai il valore del calcio italiano»

Aurelio De Laurentiis (fotogramma video su X da Daniele Mari @marifcinter)

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«E’ una sconfitta del calcio italiano, con questa offerta il calcio morirà». Aurelio De Laurentiis, presidente e proprietario del Napoli, ha interrotto la conferenza stampa di Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega serie A, contestando duramente l’accordo quinquennale 2024-29 dei diritti tv assegnati a Dazn e Sky. Ecco tutto il suo intervento.

«Il problema è essere prenditore o imprenditore. L’imprenditore deve saper misurare l’area di rischio. E’ molto più comodo dire sto a casa, faccio i calcoli sui consumi, ma questo non implementerà mai il valore del calcio italiano. Questo passa da investimenti importanti. In Italia il calcio pensa sempre che debba essere supportato dagli altri, invece il calcio italiano è supportato dai tifosi. E’ il tifoso il bene assoluto di un club di calcio. Il mio rapporto con il tifoso deve essere diretto, piuttosto che con Sky o Dazn. Dazn secondo me non è competente, non fa bene al calcio italiano come non fa bene Sky.

Perché non fa bene? Molto semplice. Perché quando io vendo un pacchetto in cui trovo cinema, Champions, calcio italiano, serie tv, intrattenimento, informazione – Sky questo – e invece Dazn vende il calcio italiano e tanti altri sport, io non capirò mai il valore del calcio italiano. Allora i miei compagni di squadra qui in Lega amano passivamente essere operativi nel sistema. Io che non ho mai giocato in maniera passiva detesto dover operare in questo modo.
La stupidaggine assoluta di fare un accordo per cinque anni, quando sei mesi fa è venuta fuori l’Arabia, ora c’è la guerra i cui sviluppi non si sa dove ci porteranno. Però sappiamo che in momenti di crisi cinema e calcio sono due cose che vanno fortissime, sono la panace ai dolori del quotidiano. Noi questo sogno lo abbiamo messo nel cassetto, forse anche dei nostri tifosi. Non è che Sky o Dazn facciano investimenti. Io vedevo Arsenal-Chelsea, fantastico. Poi le partite italiane: le modalità di ripresa del nostro calcio fanno ridere. Ce lo hanno mai detto Dazn o Sky? No. Poi parliamo dello stadio reale e minimizziamo la validità dello stadio virtuale».

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