Casini, Lega Serie A: «Nasce un gruppo operativo antirazzismo»

Approvati i nuovi criteri di ripartizione dei diritti non audiovisivi per i prossimi cinque anni

Casini
Lorenzo Casini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Al termine dell’assemblea della Lega di Serie A, il presidente Lorenzo Casini ha risposto ad alcune domande in conferenza stampa: «Riforme e criteri di ripartizione dei diritti non audiovisivi della Serie A sono i temi principali. Gravina ci ha indicato le criticità del calcio e la necessità di intervenire sull’ordinamento del campionato anche per l’eccessivo numero di squadre professionistiche, prospettando un documento che dovrà essere condiviso con ciascuna componente. La Serie A sta lavorando al documento di riforme che sarà discusso il 5 febbraio, abbiamo ribadito la necessità che il diritto di intesa non sia abrogato. Invece, sul secondo argomento, l’assemblea ha approvato, con 19 voti su 20, i criteri di ripartizione per il prossimo quinquennio: ciò dà stabilità commerciale alla Lega, qualsiasi contratto andremo a siglare, a livello non audiovisivo, sapremo il criterio di ripartizione».

Sul’eventuale riduzione del numero di squadre in A: «Oggi non ne abbiamo parlato in termini concreti. Abbiamo ribadito che il calcio italiano ha il maggior numero di squadre professionistiche nel complesso, ma la Serie A non è il tema. É un diritto della Serie A decidere il numero di squadre che ne fanno parte».

Sul tema arbitrale, Casini ha commentato: «Tra le proposte di riforma c’è quella arbitrale: la qualità degli arbitri italiani è tra le più alte al mondo, discuterli è un errore. Sicuramente si possono avere delle migliorie, guardare al professionismo inglese o ragionare sull’assetto organizzativo dell’AIA». Il presidente di Lega sul razzismo: «Abbiamo trasmesso gli esiti della riunione al Viminale e abbiamo costituito un gruppo operativo. L’obiettivo è ambizioso: da una parte si vuole verificare lo stato della normativa e dall’altro si vuole vedere lo stato di adeguatezza degli impianti per poter intervenire tempestivamente. Infine, c’è la sfida culturale affinché questi episodi non si verifichino. Domani è il Giorno della Memoria, ci teniamo particolarmente».

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