Correva l’anno 2010: il Genoa trionfò sul Cagliari con una cinquina

La squadra allora allenata da Gasperini superò 5-3 gli isolani dopo un incontro pirotecnico


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Appaiati all’ottavo posto con 39 punti al termine della ventisettesima giornata, con due lunghezze di ritardo sul Napoli (il settimo posto, poi conquistato dalla Juventus, si sarebbe rivelato utile per la qualificazione alla successiva Europa League, visto che l’Internazionale, trionfatrice nel suo «maggio radioso» del 2010 anche in Champions League, aveva ottenuto il primo posto e la Roma il secondo tanto in Campionato quanto in Coppa Italia), il Genoa e il Cagliari diedero vita nel pomeriggio di domenica 14 marzo 2010 a un incontro decisamente avvincente.

Nel primo tempo, dopo che il Genoa era andato due volte vicinissimo a sbloccare il risultato (all’8’ un tiro di destro dalla linea dell’area di rigore del centravanti genoano Giuseppe «Peppe» Sculli aveva colpito la base del palo destro della porta cagliaritana e al 15’ un calcio di punizione  toccato dallo spagnolo Alberto «el Toro» Zapater Arjol per il sinistro, a circa venti metri dalla porta, di Simone «Sasà» Bocchetti aveva mandato il pallone a stamparsi contro la traversa), al 16’ il Cagliari passò in vantaggio al termine di un’azione sviluppatasi sulla sinistra con Davide «Biondo» Biondini, che, sul contrasto di Marco Rossi, riuscì a spedire il pallone, prima che avesse interamente varcato la linea di fondo, in area di rigore, dove Alessandro «il Dandy» Matri fu abile, dopo aver dribblato Bocchetti, a servirlo a Daniele Dessena, che appostato a cinque metri dalla linea di fondo lo girò al volo di destro in porta vicino al palo sinistro. Il Genoa reagì con determinazione allo svantaggio e, dopo aver fatto registrare la sua terza ed ultima presenza al «festival dei legni colpiti» con una sorta di «remake» dell’azione di Sculli di ventiquattro minuti prima con Marco Rossi (medesimi posizione «geografica» e palo «timbrato» con utilizzo dell’altro piede per la battuta in porta), ribaltò in quattro minuti il risultato con un calcio di rigore (concesso dal signor Leonardo Baracani di Firenze per atterramento dell’argentino Rodrigo Sebastián «el Trenza» Palacio da parte di Davide «il Tedesco» Astori) di Zapater Arjol (tiro angolato alla destra di Federico Marchetti, rimasto fermo al centro della porta) al 35’e un colpo di tacco destro – a «sanare» una sua esitazione di un attimo prima determinata da un tocco sulla traiettoria del passaggio con la punta del piede destro da parte di Sculli  – di Palacio, che era appostato a due metri dalla porta, vicino al palo sinistro, su servizio di Raffaele «Palla» Palladino, il quale sul lato opposto poco fuori dell’area di porta si era liberato con un «passo doppio» della guardia di Daniele Conti II jr.. Ancora più intensi furono i cinque minuti successivi: al 40’ un passaggio orizzontale rasoterra da sinistra di Andrea «su pippiu» Cossu venne «capitalizzato» con un angolato diagonale di piatto destro da sedici metri, che si infilò vicino al palo destro, di Conti II jr.; al 42’ un rinvio di testa della difesa del Cagliari (non lesta a «salire» con Lino Marzoratti per mettere in fuorigioco gli avversari) venne ripreso in successione con colpi di testa «a campanile» fuori dall’area di rigore da Rossi ed Omar «Hannibal» Milanetto e dentro di essa, a vanificare l’intempestiva uscita di Marchetti, da Sculli a nove metri dalla porta; al 45’ Rossi, servito da Milanetto, segnò, precedendo l’intervento difensivo di Lorenzo Ariaudo, la rete del 4-2 per il Genoa con una «volée» di controbalzo di destro da nove metri che mandò il pallone nell’angolino sinistro basso.

Nel secondo tempo il risultato a favore del Genoa venne nuovamente messo in discussione al 10’ dal calcio di rigore concesso per fallo di Bocchetti (sanzionato con un cartellino giallo, non mostrato per un’irregolarità del tutto simile nel primo tempo al già ammonito Astori) su Cossu e trasformato da Matri con pallone spedito alla sinistra di Marco «l’Aquila nell’infinito» Amelia, gettatosi dall’altra parte, e messo al sicuro al 14’ da una girata in diagonale al volo di destro in controbalzo dal dischetto del rigore di Milanetto, servito da una «torre» di Palacio su traversone dalla sinistra di Sculli. Non furono solamente queste le azioni da rete nella ripresa: all’8’ Marchetti si fece trovare pronto a parare un colpo di testa di Palladino servito dalla sinistra da Zapater Arjol, come un quarto d’ora dopo su quello indirizzato sotto la traversa da Sculli, che aveva ricevuto un cross dalla destra di Palacio; non da meno del suo omologo cagliaritano fu Amelia, che, dopo aver bloccato al 37’ un colpo di testa di Simone Barone (subentrato dopo l’intervallo ad Ariaudo), al 41’ e al 47’ deviò sul fondo prima una rovesciata di Conti II jr. su calcio di punizione battuto da Cossu e poi un forte tiro di Barone, per poi vedere al 48’, nell’ultima azione dell’incontro, un tiro al volo «strozzato» di destro di Conti II jr. da ventidue metri terminare la sua corsa dopo un paio di rimbalzi sul terreno a pochi centimetri dal palo destro della sua porta.

TABELLINO

Genova, domenica 14 marzo 2010, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 15,00

Genoa-Cagliari 5-3 [XXVIII giornata del Campionato di Serie A 2009/2010]

Spettatori: 25mila circa

Arbitro: Baracani [Firenze]

Marcatori: nel 1° tempo al 16’ Dessena (C), al 35’ Zapater (G) su rigore, al 39’ Palacio (G), al 40’ D. Conti II jr. (C), al 42’ Sculli (G), al 45’ Marco Rossi (G); nel 2° tempo al 10’ Matri (C) su rigore, al 14’ Milanetto (G)

Genoa (4-3-3): 32 Amelia; 15 Papastathopoulos, 26 S. Bocchetti, 24 E. Moretti (dal 13’ del 2° T.: 20 Mesto), 4 Criscito; 7 Marco Rossi, 77 Milanetto, 21 Zapater (dal 17’ del 2° T.: 28 Jurić); 8 Palacio, 14 Sculli, 10 Palladino (dal 32’ del 2° T.: 5 Kharjia). Allenatore: Gasperini.

Cagliari (4-3-1-2): 22 Marchetti; 15 Marzoratti, 3 Ariaudo (dal 1’’ del 2° T.: 20 Barone), 13 Astori, 31 A. Agostini; 4 Dessena, 5 D. Conti II jr., 8 Biondini; 7 Cossu; 23 Larrivey (dal 22’ del 2° T.: 27 Jeda), 32 Matri (dal 32’ del 2° T.: 9 Nené). Allenatore: Allegri.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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