Cellino: «Se ci costringono a giocare, non schiererò la squadra e perderemo tutte le gare a tavolino»

Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, il presidente del Brescia spiega che non giocherebbe «per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più»

Massimo Cellino (Photo by Ben Hoskins/Getty Images)

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«Se ci costringono a riprendere, sono disposto a non schierare la squadra e perdere tutte le partite a tavolino per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più». Ai microfoni della Gazzetta dello Sport Massimo Cellino, presidente del Brescia, lancia un messaggio molto chiaro: se il campionato dovesse riprendere, la sua squadra non giocherà le restanti 12 partite. «Il campionato non può riprendere sia per il rispetto della salute sia per la salvezza del sistema calcio» aggiunge.

Cellino non le manda a dire anche alla massima organizzazione europea del pallone: «La UEFA non può far slittare, sono arroganti e irresponsabili, pensano solo alle coppe e agli interessi economici. La Serie A non può terminare oltre il 30 giugno, perché c’è la chiusura dei bilanci e i contratti dei giocatori. Se vuol fare qualcosa di utile, la UEFA ci mandi bombole d’ossigeno e respiratori, glie ne saremmo grati».

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