Basta per favore! Pensiamo solo a tornare subito in serie A

I tifosi devono essere risarciti con una squadra attrezzata per disputare un grande campionato cadetto

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Per fortuna mancano solo tre “stazioni”, dopodiché la “via Crucis” del Genoa finirà. Era ora, diciamolo sinceramente. Non se ne poteva più di sentir dire che la salvezza era ancora possibile, che il coraggio e impeto di Blessin avrebbero fatto il miracolo, che le prestazioni della squadra erano buone, ma che mancava il gol: basta, basta per favore!
Dopo l’ennesima sconfitta, subita purtroppo nel derby che valeva la salvezza, ancora una volta caratterizzata da una decente “prestazione”, il Genoa ha perso, addirittura sbagliando un provvidenziale rigore decisivo a fine gara. E bastato questo segnale per dire basta! Pensiamo al domani, pensiamo alla serie B. e soprattutto pensiamo a quello che è successo soprattutto dopo l’arrivo degli americani.
Blessin e il suo staff, con vari direttori tecnici e assistenti tutti di marca tedesca, hanno sostanzialmente fallito. Blessin è apparso l’uomo del “gioco nuovo”, aveva illuso che con questi giocatori avrebbe salvato il Grifone. Ma anche lui si è reso conto che con il materiale a disposizione non poteva dargli più di tanto.
Anche la campagna acquisti di gennaio non ha avuto gli effetti sperati: si sono cercati giocatori di medio livello, ma nessun “leader”, nessuno che potesse dare un valore aggiunto alla squadra. Bastava acquistare un centravanti di categoria e tutto sarebbe cambiato.
Invece si è cercato di far girare quattro cosiddette punte che non hanno reso a dovere e il danno è stato assoluto.
Ora la spalla spetta ai dirigenti, a questi simpatici americani che hanno dimostrato grande correttezza, coprendo le passività, offrendo sostegno alla squadra e non drammatizzando mai la difficile situazione del Grifo. I 777 Partners hanno però anche dimostrato di non aver capito nulla del campionato italiano e del Genoa in particolare, come società e come valori tecnici.
Si spera che, dopo aver sbattuto la testa contro questo “muro”, convinti di poter arrivare comunque alla salvezza, ora finalmente si siano convinti di ciò che li sta aspettando. Ed anche la permanenza di Blessin dovrà essere valutata attentamente, perché in 15 giornate nessuno ha ancora capito quali siano state le novità tecniche apportate, oltre ai moduli che hanno caratterizzato il suo bagaglio tecnico.
Blessin, persona di grande onestà, ha abbassato la visiera del suo cappellino davanti ai tifosi per chiedere scusa. Ora però, dopo undici “scuse” (ne rimangono tre) dovrà anche lui farsi un serio esame di coscienza, soprattutto dal punto di vista tecnico.
E infine i giocatori della rosa: hanno dimostrato certamente un certo attaccamento alla maglia, hanno dato tutto quello che avevano, ma quello che avevano era poco, molto poco. E quindi i responsabili rossoblù dovranno valutare bene come ricostruire un complesso con uomini nuovi di assoluta qualità per affrontare il campionato cadetto.
Per chiudere: tutti, ma proprio tutti i responsabili di questa disfatta, dovranno assumersi ognuno le proprie responsabilità. Qui o si cambia o si fa piazza pulita: non si può continuare così.
Le lacrime di Criscito sono il segnale lampante di quello che è stato il cammino del Genoa: lacrime e sangue. Ma ora i tifosi, la parte sana che non sbagliato nulla, hanno diritto di essere risarciti di questa brutta pagina, scritta prima dai vecchi dirigenti e poi dai nuovi arrivati, con un pronto ritorno in serie A. Il Genoa ha pianto lacrime amare per anni, mancavano ancora quelle tedesco-americane. I tifosi, meravigliosi con il cuore in mano, ieri hanno anche applaudito: ma in quegli applausi c’era, scritto e gridato forte, “Basta!”.
Vittorio Sirianni

La Nord al derby (foto di Genoa CFC Tanopress)
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