Correva l’anno 1977: per un giorno il Genoa assaporò il primato in solitudine in A

Nei quarantotto (compreso quello attualmente in corso) campionati di massima serie a girone unico (a cui vanno aggiunti altri ventisette – un terzo dei quali vinto – con formule diverse) a cui il Genoa ha partecipato, solamente in quattro occasioni si è trovato da solo al comando (a parità di incontri disputati da tutte le […]


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Nei quarantotto (compreso quello attualmente in corso) campionati di massima serie a girone unico (a cui vanno aggiunti altri ventisette – un terzo dei quali vinto – con formule diverse) a cui il Genoa ha partecipato, solamente in quattro occasioni si è trovato da solo al comando (a parità di incontri disputati da tutte le squadre partecipanti), di cui le prime tre quando il torneo si chiamava Divisione Nazionale A (nel 1929/1930, all’VIII giornata, Genova 1893 a 13 punti, con uno di vantaggio sulla Juventus e alla IX giornata, Genova 1893 a 15 punti, con uno di vantaggio sulla Juventus; nel 1936/1937, alla II giornata, Genova 1893 a 4 punti, con uno di vantaggio sul Bologna e sulla Roma). Da quando, nel 1946/1947, il massimo campionato ha assunto la denominazione di Serie A, solamente in un’occasione la formazione rossoblù (unica formazione in quel momento in media inglese) si è trovata da sola in testa alla classifica, con 6 punti e uno di vantaggio sull’Atalanta, sulla Juventus, sul Milan, sul Perugia, sulla Roma e sul Torino: alla IV giornata del Campionato 1977/1978.

Domenica 2 ottobre 1977 il Genoa pareggiò a reti bianche al “San Paolo” con il Napoli. Il momento topico dell’incontro fu al 14’ del 1° tempo, quando il portiere genoano Sergio Girardi parò, muovendosi in netto anticipo (come non consentito dai regolamenti dell’epoca), un calcio di rigore allo specialista Giuseppe «Beppe» Savoldi I sr., che il sig. Paolo Casarin di Milano non fece ripetere. Nella ripresa gli ospiti sfiorarono addirittura il successo: divenne protagonista il libero del Napoli Francesco Stanzione, che salvò la sua porta, respingendo di testa il pallone a pochi centimetri dalla linea al 20’, al termine di un’insistita azione d’attacco rossoblù, durante la quale il portiere partenopeo Massimo Mattolini aveva respinto di pugno un colpo di testa di Giuseppe «Oscar» Damiani sr., dopo averla messa a repentaglio un minuto prima, spedendo con un maldestro intervento la sfera contro la traversa (Stanzione avrebbe poi rischiato nuovamente di provocare un’autorete al 26’, sventata da una prodigiosa deviazione in calcio d’angolo di Mattolini).

Al termine dell’incontro, mentre i tifosi napoletani fischiavano i loro beniamini, a Genova alcuni sostenitori rossoblù per festeggiare l’inusuale conquista della «maglia rosa» calcistica improvvisarono cortei motorizzati verso piazza Raffaele De Ferrari, dove si sarebbero verificati alcuni battibecchi con tifosi della Sampdoria, che avevano assistito al “Luigi Ferraris” alla vittoria della loro squadra, militante in Serie B, per 3-0 sulla Cremonese. Avendo conquistato solamente 19 punti nelle successive 26 giornate il Genoa si trovò alla fine del campionato alla pari, in tredicesima posizione, con Fiorentina e Foggia. Avendo i toscani una differenza reti di – 9 (28 reti fatte e 37 subite), i rossoblù di – 10 (23 reti fatte e 33 subite) e i pugliesi di – 15 (28 reti fatte e 43 subite), toccò a Genoa e Foggia l’amara discesa nella cadetteria in compagnia del Pescara (ultimo con 17 punti).

Stefano Massa

(Comitato Ricerca e Storia del Genoa del Museo della Storia del Genoa)

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