La lavagna tattica: uomini e modulo nuovi, ecco il Genoa sperimentale di Balla

Il tecnico ha provato dal primo minuto diverse varianti: El Yamiq sul centro sinistra, Lazovic esterno sinistro di centrocampo e in attacco il tandem dei “piccoletti” Medeiros-Rossi. Nella ripresa ha adottato il 4-3-1-2


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[tps_title]4-3-1-2 e la musica cambia: peccato per il rosso a Pandev[/tps_title]
Nella ripresa Ballardini “ribalta” il Genoa inserendo Pandev per Rosi e Bessa per Veloso, ridisegnando il Genoa con un 4-3-1-2. Con questo modulo, ma soprattutto con una diversa aggressività, i rossoblù hanno mandato in tilt l’organizzazione viola, trovando due gol in rapida successione e con lo stesso sviluppo dell’azione. Andiamo a vederli nel dettaglio.

Genoa Fiorentina 3

Il ritorno al gol di Pepito Rossi nasce da una bella combinazione tra Hiljemark e Medeiros, con il portoghese – con uno dei suoi pochi guizzi della partita – a servire sulla corsa Bessa. Da notare sono i movimenti sia di Bessa, ma anche di Pandev e Hiliemark: tutti ad attaccare la profondità (tranne il macedone che si è spostato in orizzontale per creare lo spazio a Bessa) e di Giuseppe Rossi che si è mosso alle spalle del suo diretto marcatore per arrivare a “rimorchio” in area di rigore e gonfiare la rete in serie A dopo ben quattro anni.

Genoa Fiorentina 4

Ad innescare l’azione del gol del raddoppio è sempre un mancino, dopo Medeiros è Pandev a dare il via alla galoppata di Hiljemark sulla corsia di destra. A segnare sarà Lapadula-dopo appena 30’’ dal suo ingresso in campo- ma è da notare la specularità delle azioni con cui il Grifone ha trovato i gol del pareggio e del momentaneo vantaggio: attacco della profondità e punta che si muove alle spalle del diretto marcatore, in questo caso è Lapadula a raccogliere il suggerimento proveniente sempre da destra come in occasione del gol di Rossi. A testimoniare come un punto di forza della Fiorentina, l’aggressività dei terzini in fase offensiva, possa tramutarsi in debolezza se si creano le condizioni necessarie.

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