La lavagna tattica: tutti i segreti del 3-5-2 di Mandorlini

Il nuovo tecnico ha chiesto uno sforzo supplementare agli uomini di fascia Lazovic a destra e Laxalt a sinistra che hanno svolto poche incursioni offensive


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[tps_title]Fasce bloccate e densità in fase di non possesso[/tps_title]

Poche volte in questi anni si è visto un Genoa poco arrembante, soprattutto nelle partite casalinghe, ma contro il Bologna l’imperativo era uno: tornare a fare punti. Per raggiungere l’obiettivo, Mandorlini ha chiesto uno sforzo supplementare agli uomini di fascia: Lazovic a destra e Laxalt a sinistra. Poche incursioni offensive – soprattutto da parte di Laxalt, sempre più con la spia della riserva accesa – e tanto lavoro in fase di non possesso palla. Lazovic è stato encomiabile, difendendo da terzino e attaccando da esterno puro quale è. Sembra essere proprio lui il giocatore più in palla tra le fila rossoblù non risentendo dei dispendiosi ripiegamenti, anzi, riesce sempre a conservare quella lucidità per essere pericoloso in fase offensiva.

Schema Genoa contro il Bologna

L’immagine in alto è la “fotografia” del Genoa in fase di non possesso palla. Come si può facilmente notare la difesa a 3 di partenza in fase difensiva si è tramutata in una linea a 5. In questo modo il Bologna si è ritrovato a dover attaccare centralmente, ma il trio Rigoni-Cataldi-Hiljemark è stato impeccabile in fase d’interdizione, creando quella densità tale da rendere quasi impossibili le imbucate centrali.

Pinilla e Hiljemark controllano Verdi del Bologna (Foto Paolo Rattini/Getty Images)
Pinilla e Hiljemark controllano Verdi del Bologna (Foto Paolo Rattini/Getty Images)
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